Si comincia dal contratto tra le forze di governo, per il premier Conte, che in conferenza stampa ne sottolinea l’importanza. “Avevo ritenuto che il contratto di governo ne sarebbe stato il punto di forza” spiega, poi parla del suo ruolo e del giuramento che ha prestato e al quale intende tener fede: “Il giuramento sarà il faro della mia azione da presidente del consiglio.”

Da qui in poi vengono toccati, come previsto, i vari punti dell’azione di governo, senza mancare di rimarcare la complessità di un’unione nata dall’incontro di due forze politiche diverse. “Il mio governo è nato dall’incontro di due forze politiche che credono nel cambiamento”.

Un cambiamento tutt’ora in atto, diviso in più fasi. Una prima fase volta soprattutto a “rispondere al bisogno sociale delle fasce più deboli della popolazione.” Conte menziona alcuni provvedimenti come Quota 100 e il reddito di cittadinanza, mirati a non lasciare ai margini le fasce sociali più deboli della popolazione. Poi ne elenca altri: il decreto legge sblocca cantieri, determinante per lo sviluppo in particolare per le zone più disagiate d’Italia, lo spazza corrotti, con una delle legislazioni che definisce “più avanzate al mondo”, la lotta all’evasione, il sostegno alle famiglie con disabilità e a quelle con molti figli.

“Questi provvedimenti vanno accompagnati una volta introdotti, non vanno da sé” ha spiegato il premier, rassicurando poi circa il suo volere di proseguire nel lavoro intrapreso fino ad ora.

In merito alla questione delle autonomie ha poi affermato: “intendo assicurare il massimo impulso per conferire la necessaria autonomia alle regioni italiane senza però che ciò possa accentuare il divario tra alcune di esse.” Quello delle autonomie è infatti uno dei nodi cruciali, essendo un tema che la Lega di Salvini ha particolarmente a cuore.

Scelte delicate che richiedono forte condivisione” ha spiegato Conte, sottolineando l’importanza di portare avanti una “politica di segno espansivo tenendo in ordine i conti nel rispetto delle regole europee che restano in vigore finché non riusciremo a cambiarle.” E ancora “per preservare la fiducia dei mercati occorrono parole univoche e chiare da parte di tutti ed in particolare da parte degli esponenti della maggioranza.”

Conte: in questo anno clima di costante campagna elettorale

Conte non manca di menzionare il ruolo giocato dai diversi confronti elettorali che si sono susseguiti in questo primo anno di governo. “Ne avevo sottovalutato il peso” ha spiegato il premier, riferendosi soprattutto alla consultazione delle europee appena terminata. “Questa esperienza di governo ha dovuto convivere con varie consultazioni elettorali che ci hanno costretto a far fronte ad un clima di costante campagna elettorale, un aspetto che avevo personalmente sottovalutato.”

E riferendosi in particolare alle elezioni europee “Il dato complessivo molto significativo offerto dalla consultazione elettorale indica che il consenso alle forze di maggioranza rimane anche se molto modificato, con un M5s penalizzato. Trattandosi di consultazione volta a eleggere rappresentanti europei non ha conseguenze dirette sul governo.”

Ottimi rapporti con tutti i ministri e coi vicepremier

Conte non manca di tranquillizzare in merito ai rapporti con l’intero esecutivo, e coi vicepremier Di Maio e Salvini. Parla quindi di Leale Collaborazione “un concetto giuridico e al tempo stesso etico” che impone ai ministri di occuparsi delle proprie competenze senza invadere il campo di quelle degli altri ministri, prestando attenzione anche alle dichiarazioni che vengono rilasciate nei vari contesti, ufficiali e non.

La Leale Collaborazione di cui parla il premier sarebbe infatti necessaria e indispensabile per portare avanti la fase 2 del programma di questo esecutivo. Una fase 2 che “richiede più risolutezza per dare al mondo del lavoro le risposte necessarie.” E ancora “gli Italiani ci chiedono di proseguire nell’azione di governo, e dobbiamo farlo con la massima concentrazione.”

Un monito poi riguardo le “polemiche sterili e le discussioni inutili” che “sottraggono energie preziose e distolgono dagli obiettivi del governo.” Un invito a voltare pagina quindi, ad abbandonare finalmente i toni della lunga campagna elettorale, per tornare a lavoro con la massima serietà e determinazione.

Il premier si dichiara quindi disponibile a “lavorare per un percorso riformatore volto a consegnare ai nostri figli un’Italia migliore” e chiede al contempo un’assunzione di responsabilità da parte dei leader di M5s e Lega. “Senza assunzione di responsabilità e se i comportamenti non fossero in linea con tale assunzione rimetterò il mio mandato nelle mani del presidente della Repubblica.”

Conclude poi: “è ora compito delle forze politiche rispondere, e chiedo una risposta chiara univoca e anche rapida perché il Paese non può attendere.”

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