Un recente rapporto ha messo in evidenza il pessimo momento per il mercato degli NFT. Alcuni ricercatri infatti hanno analizzato 5.000 collezioni di NFT e tracciato circa 5 milioni di transazioni, esaminando metriche come la redditività dei possessori, le prestazioni delle collezioni e la longevità dei progetti per giungere alla conclusione che il mercato è in profonda crisi.
Il 96% dei progetti NFT è morto
Parlare di crisi del mercato degli NFT in realtà, specie alla luce di questi ultimi dati, può risultare riduttivo. Nel rapporto recentemente stilato da NFT Evening infatti si afferma che il 96% dei progetti NFT è da considerarsi morto. Lo stesso rapporto evidenzia anche che circa il 43% dei possessori di NFT è in perdita.
Mediamente, i possessori di NFT si ritrovano con una perdita del 44,5%, e la durata media di un NFT è di poco più di 1,14 anni, vale a dire 2 volte e mezza più breve della durata media di un progetto crypto. Il tasso di fallimento dei progetti NFT relativo al solo 2023 è poi altissimo, con circa un terzo dei progetti morto proprio durante l’anno scorso, il che ha rappresentato un record negativo.
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Ci sono ancora collezioni NFT su cui conviene investire?
Tra le collezioni attualmente più redditizie troviamo la Azuki, che deve il suo successo a un “alto coinvolgimento della community e alle efficaci strategie di marketing”. Gli NFT di Azuki hanno infatti prodotto per i possessori un ritorno di investimento che mediamente supera le 2,3 volte.
Secondo quanto riportato da BeInCrypto nel mese di maggio, le vendite degli NFT Azuki sono cresciute fino a raggiungere livelli record. Nel corso di un solo mese infatti hanno toccato gli 1,13 milioni di dollari, con vendite totali per oltre 1,12 miliardi di dollari. Si tratta di un successo duraturo che evidenzia un forte interesse per gli NFT di un certo valore.
Non si tratta però dell’unico caso, infatti stando a quanto emerge dai dati di Cryptoslam, esistono altre collezioni NFT di successo, tra cui CryptoPunks e Bored Apes Yacht Club, che sono probabilmente le più popolari in assoluto.
Anche la collezione NFT di Trump sembra attraversare un periodo di grazia, registrando una crescita con il rilascio di una quarta serie, “America First”. E nel frattempo, il fondatore di Tron, Justin Sun, ha annunciato piani per lanciare il proprio progetto NFT sulla blockchain.
Quali sono le collezioni NFT che non bisogna comprare?
Difficile affermare con certezza quali collezioni NFT conviene comprare e quali invece no, ma se vogliamo continuare ad analizzare i dati che sono emersi dalle recenti ricerche, è emerso che tra i progetti considerati “morti” c’è anche quello della collezione Pudgy Penguins.
Un dato che potrebbe sorprendere coloro che ricordano le buone prestazioni del passato di questa collezione NFT, che per un certo periodo di tempo aveva conquistato una certa popolarità. In realtà però, stando a quanto messo in evidenza dalla ricerca di cui sopra, i possessori di NFT Pudgy Penguins stanno attualmente subendo perdite significative, con un calo netto del 97%.
Le discrepanze nei tassi di profitto e perdita dei possessori, il divario tra collezioni di successo e quelle fallimentari, e le variazioni nella durata dei progetti rivelano che il mercato degli NFT non è più la gallina dalle uova d’oro che sembrava essere una volta.
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