Non accenna ancora nessuna ripresa il mercato degli NFT che si trova quanto mai in crisi. I tempi del boom dei Non Fungible Tokens sembrano sempre più lontani, e gli investitori si domandano se possa essere considerato ancora un buon settore in cui investire, magari nella prospettiva di una ripresa in un futuro non troppo lontano.
Uno sguardo all’andamento storico del mercato degli NFT
Siamo ormai alla fine del mese di luglio 2024, ed è tempo di iniziare a tirare le somme per capire come sta andando il mercato degli NFT, e cosa possiamo aspettarci per il breve-medio periodo.
Cominciamo col dire che il boom del mercato degli NFT è stato nel 2021, con picchi raggiunti a gennaio 2022. In seguito però l’entusiasmo iniziale si è gradualmente spento, fino ad arrivare alla situazione attuale che non è certo quella di un mercato che scoppia di salute.
Stando ai dati di CryptoSlam, nel mese di gennaio 2021 il volume di scambi mensili di NFT superava per la prima volta la soglia dei 100 milioni di dollari. Appena un anno dopo, con il boom che questo settore ha vissuto in quel periodo, il volume di scambi mensile era crescito già oltre i 6 miliardi di dollari, vale a dire una crescita del 6.000%.
In seguito però molte cose sono cambiate, e invece di continuare a crescere, il mercato degli NFT ha iniziato a perdere terreno rapidamente, e tuttora viviamo nel bear-market del settore, con il picco minimo toccato nel mese di ottobre 2022, quando il volume di scambi mensile era sceso a 600 milioni di dollari, con un calo quindi superiore al 900% circa in una manciata di mesi.
Quel picco minimo è stato poi persino superato, quando nel 2023 il volume di scambi ha toccato, nel mese di settembre, i 300 milioni di dollari, registrando quindi un calo del 50%. Nel corso dello stesso anno, verso il mese di dicembre, abbiamo assistito a una ripresa che sembrava indicare una svolta, con il volume di scambi che aveva raggiunto 1,7 miliardi di dollari, ma è durato ben poco, e i volumi sono tornati intorno a 400 milioni prima del 2024.
Cosa sta succedendo al mercato degli NFT?
Grazie ai dati raccolti da CryptoSlam possiamo anche sapere il numero totale degli indirizzi pubblici attivi nel mercato degli NFT. A gennaio 2021 il totale era bassissimo, tanto che i dati non possono essere presi in considerazione. Nel mese di aprile dello stesso anno si arrivava a poco meno di 500.000 indirizzi attivi sia nell’acquisto che nella vendita di NFT.
Si arriva poi a 1 milione di indirizzi attivi dei venditori a gennaio 2022, con gli indirizzi attivi degli acquirenti che raggiungono quasi 1 milione e mezzo. Si tratta quindi del periodo migliore per il mercato degli NFT, ma nonostante questo non sono numeri da vero boom, quanto meno non abbastanza grandi da sdoganare del tutto questo mercato che resta di nicchia.
Si arriva a fine 2023 con meno di 500.000 venditori a novembre e meno di 540.000 acquirenti a ottobre, dopodiché nel 2024 si registra subito una lieve crescita per il mercato degli NFT con circa 800.000 venditori e 1,2 milioni di acquirenti, ma per il mese di luglio la situazione è tutt’altro che entusiasmante, con meno di 370.000 indirizzi attivi dei venditori e poco meno di 980.000 per quel che riguarda gli acquirenti.
Vediamo quindi che c’è stato un forte calo soprattutto del numero degli indirizzi dei venditori, ma il numero degli acquirenti sembra rispondere meglio. Possiamo anche notare che, probabilmente, le vendite al dettaglio sono diminuite, mentre le vendite dei produttori originali sono rimaste alte.
Quali previsioni per il mercato degli NFT?
Il quadro che abbiamo delineato, seppur a grossi tratti, non è esattamente quello di un mercato florido e promettente, eppure alcune previsioni per il futuro degli NFT sono positive.
In particolare riportiamo quanto dichiarato dal fondatore di CryptoSlam, Randy Wasinger, il quale ha dichiarato che gli NFT non sono morti e che, come tutti gli asset digitali su blockchain sono destinati a rimanere.
L’esperto ritiene infatti che alcune applicazioni degli NFT, che avevano conquistato una fetta di pubblico durante le fasi di crescita del mercato, potrebbero sparire dalla circolazione, mentre altri impieghi di questi token potrebbero conoscere nuovi picchi e trainare il mercato fuori da questa fase di depressione.
Nella prima categoria possiamo inserire ad esempio i picture-for-profile (PFP), che probabilmente non torneranno mai più ai livelli di popolarità di un paio d’anni fa, mentre nella seconda categoria possiamo inserire le app Web3, che potrebbero crescere ed evolversi fino a riconquistare visibilità e utenza.
“Non so se questo si rifletterà necessariamente in grandi volumi di vendita come in passato, almeno nel breve termine, ma prevedo che si manifesterà forse in volumi di transazioni maggiori” ha quindi chiosato Randy Wasinger.
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