In questi giorni nel mercato degli NFT è accaduto qualcosa che secondo alcuni analisti potrebbe indicare che la fine di questo mercato è ormai prossima. Si tratta della vendita di CryptoPunk, tra gli NFT più costosi, probabilmente a perdita.
Cosa sta succedendo nel mercato degli NFT?
I token non fungibili (NFT) che un tempo valevano milioni di dollari hanno registrato da un po’ a questa parte dei cali di valore significativi. Questo sembra indicare che il mercato si sta spostando verso altri tipi di investimenti, e secondo alcuni analisti questo potrebbe segnare l’inizio della fine per gli NFT.
Un chiaro segnale in tal senso arriva proprio in questi giorni, con la vendita di CryptoPunk #5822, probabilmente in perdita. Nel 2022 questo NFT era stato venduto per 8.000 Ether, che in quel periodo corrispondeva a un valore di 23,7 milioni di dollari, infatti questo NFT detiene il record per la vendita di CryptoPunk più costosa ed è il quarto NFT più costoso di tutti i tempi.
Ma oggi le cose sono cambiate, e il 19 agosto, questo stesso NFT è stato trasferito a un portafoglio non etichettato per un importo non divulgato. Il fatto che l’importo della vendita non sia stato reso noto dal venditore stesso sembra indicare con ogni probabilità che è stato venduto in perdita.
Il più costoso NFT tra i CryptoPunk venduto in perdita?
Ad affermare che il più costoso NFT tra i CryptoPunk è stato probabilmente venduto in perdita sono in particolare alcuni professionisti del Web3. Secondo questi professionisti, ascoltati da CoinTelegraph, è proprio la mancanza di un annuncio pubblico con il prezzo di vendita, ad indicare che probabilmente l’operazione è stata fatta in perdita.
Ne ha parlato Gabriele Giancola, co-fondatore e CEO della piattaforma di fidelizzazione Web3 Qiibee, il quale ha affermato: “sì, credo che se la recente vendita del CryptoPunk più costoso avesse portato a un profitto, il venditore avrebbe probabilmente comunicato pubblicamente questo risultato con orgoglio”.
Se le cose sono andate effettivamente in questo modo, potrebbe essere un chiaro segnale di un mercato in una fase di profonda crisi. Il fatto potrebbe in sostanza riflettere le dinamiche attuali del mercato e probabilmente avrà un impatto su altre collezioni di NFT di alta qualità.
Nel frattempo anche un’altra asta di NFT CryptoPunk ha registrato una scarsa performance a evidenziare che l’iniziale entusiasmo per alcune collezioni continua a diminuire.
“Questa tendenza è destinata a influenzare altre collezioni di NFT di alta qualità che si sono basate principalmente sull’interesse speculativo piuttosto che su un valore sostanziale”, ha aggiunto Giancola.
Sulla questione della vendita (presumibilmente in perdita) del più costoso tra gli NFT CryptoPunk, è intervenuto anche Tyler Adams, co-fondatore e CEO della società Web3 COZ. Anche lui è infatti del parere che questo NFT sia stato venduto in perdita, e ha indicato i dati che mostrano come gli NFT stiano affrontando un calo nel volume delle vendite. Secondo Adams, quelli in cui gli NFT venivano venduti anche a “prezzi stratosferici” sono ormai un ricordo del passato.
“I prezzi che abbiamo visto erano irrealistici, basati sulla novità della tecnologia e sull’hype creato dalle comunità, ma non c’era alcun valore intrinseco negli asset. Il mercato sta iniziando a regolare i prezzi in base a nuovi livelli di domanda più realistici” ha spiegato infatti Adams.
Il mercato degli NFT è finito?
Questo significa che il mercato degli NFT è finito? Non possiamo dirlo con certezza, naturalmente, ma di certo non è un buon segnale per chi ha investito e detiene NFT. Ma non è detto, infatti si prospettano due possibili scenari: “o gli NFT sono finiti o questo è il fondo del mercato.”
La questione è stata analizzata anche da Solo Ceesay, co-fondatore e CEO del portafoglio sociale Calaxy, il quale ha affermato che uno dei motivi più probabili per la vendita dell’NFT è che il venditore voglia reinvestire il capitale in memecoin. E nell’adozione al dettaglio dei memecoin il CEO rivede la corsa storica agli NFT del ciclo precedente.
“Il capitale speculativo nello spazio è fluito in modo sproporzionato nei memecoin rispetto agli NFT in questo ciclo. Inoltre, il capitale istituzionale ha preceduto quello al dettaglio, il che potrebbe influenzare i futuri flussi verso investimenti più sicuri per evitare un’esposizione eccessiva troppo tardi nel ciclo” ha spiegato Ceesay, aggiungendo che i progetti NFT devono necessariamente evolversi, da collezioni d’arte digitale a imprese legittime con proposte di valure uniche, altrimenti non avranno futuro.
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