Attenzione a tutti i possessori di Bancomat e che ne fanno abitualmente uso. In corso una truffa in una precisa zona d’Italia.
In un periodo di profonda crisi e perpetui rincari, che hanno praticamente toccato tutti quanti i settori nel nostro Paese, le truffe sono praticamente all’ordine del giorno. E ora rischiate di perdere dei soldini, guadagnati faticosamente con il sudore delle vostra fronte, magari a causa di un furto, non è per niente piacevole e può provocare molta rabbia.
Il che alla lunga è capace di risultare molto problematico anche per la nostra stessa salute. Dunque è sempre bene correre ai ripari fin da subito e premunirsi contro possibili truffe e furti che, insieme alle multe, sono in assoluto, ora come ora più che mai, il modo peggiore con il quale si possono perdere soldi.
Il rischio in particolare ora riguarda coloro che possiedono un conto in baca collegato ad un bancomat, al quale si recano sovente al fine di ritirare contanti per le proprie spese. Infatti in questo momento le spese appunto, sia fisse, che dunque sono già state messe in conto, oltre a quelle impreviste, sono davvero tantissime.
Vittime di questa truffa dunque sono le ATM, attraverso un comanda che ha causato ingenti danni a numerosi correntisti a partire da una data nemmeno troppo lontana da ora. Ma come è stato possibile tutto questo? Risposta molto semplice: come molti di noi sanno il prelievo avviene attraverso un processo interamente digitalizzato, quindi maggiormente soggetto a possibili clonazioni.
Il pericolo dello skimmer
Un uomo, lo scorso maggio durante un’operazione di prelievo, si è ritrovato la carta respinta senza alcun apparente motivo, Dopo una telefonata all’istituto di credito è stato rassicurato. Nessun movimento difatti appariva sospetto. Passato del tempo hanno incominciato a verificarsi strani ammanchi sul suo conto. E, subito dopo, ecco giungere la terribile doccia fredda.
L’uomo in poche parole era rimasto vittima di uno skimmer. Questo altro non è che un dispositivo inserito da dei malviventi agli apparecchi destinati al prelievo capace di clonare carte e Pin, tramite una telecamera nascosta. Si tratta di un’operazione che corrisponde a un vero e proprio furto e in quanto tale punibile dal Codice Penale all’articolo 49-ter. Pena, multa tra i 350-1.500€ sino alla reclusione compresa tra 1 e 5 anni.
Come correre ai ripari
La prima mossa previdenziale è quella di bloccare immediatamente la propria carta di credito e denunciare subito il fatto alle forze dell’ordine. Contestare poi immediatamente l’addebito per fare in modo da riottenere la somma sottratta. Ottenibile quest’ultima attraverso l’inoltre della denuncia alla banca stessa.
Infine, entro e non oltre 60 giorni dall’emissione di quanto finora riportato, inviare l’estratto conto presso i servizi interbancari, allegando fotocopia della propria carta clonata e tagliata in due, insieme alla contestazione scritta e alla copia della rinuncia. Seguendo tale iter sarà possibile ricevere il rimborso nel giro di due settimane.
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