Primo piano di una tessera sanitaria in un borsellino

La nuova tessera sanitaria non sarà più dotata di microchip. Si tratta di una soluzione obbligata, dovuta alla “possibile carenza di materiali per la produzione dei microchip, dovuta alla grave crisi internazionale”, come affermato in una nota dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il problema, però, è che il microchip è proprio l’elemento essenziale che consente alla tessera sanitaria di evolversi in Carta nazionale dei servizi e di poter essere utilizzata come strumento di identificazione in rete per poter accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione. Eliminando il microchip, quindi, tutto ciò non sarà più possibile.

Quali sono i servizi a rischio con l’eliminazione del chip?

L’eliminazione del microchip comporta ovviamente delle conseguenze. Quali sono i servizi a rischio? Per quanto riguarda gli acquisti in farmacia non ci saranno cambiamenti, perché attualmente la tessera viene utilizzata attraverso la scansione del codice a barre, quindi si potrà ancora procedere all’acquisto dei medicinali ottenendo le relative detrazioni.

La situazione cambia nel momento in cui occorre prenotare una visita specialistica, dove è obbligatorio inserire la carta con il chip per poter accedere al servizio. In questo caso, infatti, il circuito non riconoscerà più l’utente.

Si tratta di un problema che preoccupa molti, soprattutto in regioni come Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, dove senza il chip la carta non può essere letta e inserita nei lettori. Sarebbe opportuno mettere in campo dei metodi alternativi per permettere ai cittadini di accedere comunque ai servizi anche in assenza del microchip.

Sul portale della Regione Lombardia leggiamo: “le nuove Tessere Sanitarie senza chip avranno valenza di Codice Fiscale e di Tessera Europea Assistenza Malattia (TEAM) – quindi continueranno a garantire l’accesso alle cure in caso di spostamento all’estero – ma non le funzionalità della Carta Nazionale dei Servizi (identificazione e autenticazione online e firma elettronica avanzata nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni)”.

Con l’arrivo della nuova tessera sanitaria salterà quindi l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione. Si tratta di un problema che riguarderà anche lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. In alcune regioni italiane, infatti, come ad esempio Lombardia o anche alcuni Comuni del Molise, è richiesta la Carta Nazionale dei Servizi per poter aprire ed utilizzare i bidoni della raccolta differenziata.

Sarà possibile continuare ad utilizzare la vecchia tessera?

Sarà possibile continuare ad utilizzare la vecchia tessera sanitaria (TS-CNS) per poter accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione, quindi è sempre bene conservarla anche dopo la data di scadenza.

Per poterlo utilizzare, sarà necessario rendere il documento ancora valido oltre la scadenza, quindi estendere la durata del documento (naturalmente prima che questo scada) fino al 31 dicembre 2023, come viene riportato sul portale Sistema Tessera Sanitaria.

La procedura deve essere effettuata tramite un software pubblicato sul portale Sistema Tessera Sanitaria, gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per poter estendere la validità del proprio documento, inoltre, è necessario essere in possesso del codice pin e puk e soprattutto di un lettore di smart card collegato al computer.

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