Nel mondo del lavoro, lo smart working è diventato una componente fondamentale, specialmente nel periodo pandemico. Tuttavia, a partire dal 1° ottobre, sono in vista importanti cambiamenti che influenzeranno profondamente sia i lavoratori che i datori di lavoro.
Proviamo a vedere quindi quali sono le modifiche previste e quale dovrebbe essere il loro impatto, dall’eliminazione dei benefici per i lavoratori “super fragili” alla proroga per i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni e i lavoratori “fragili” nel settore privato, analizzeremo ogni aspetto della situazione.
Addio ai benefici per i lavoratori “super fragili”
A partire dal 1° ottobre, i diritti precedentemente garantiti ai lavoratori “super fragili”, sia nel settore pubblico che privato, saranno revocati. Questi diritti consentivano loro di lavorare in modalità smart working.
Nel settore privato comunque, i benefici rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2023 per i genitori con figli sotto i 14 anni e i lavoratori “fragili.” La proroga è incerta a causa delle limitate risorse disponibili, ma sembra probabile che si assisterà gradualmente a un ritorno al tradizionale lavoro in sede.
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Quali sono le novità sullo smart working nel decreto Lavoro
La Legge n. 85/2023 ha introdotto significative modifiche in merito allo smart working. L’articolo 28-bis ha esteso il diritto allo smart working per i lavoratori “super fragili” fino al 30 settembre 2023. Questi lavoratori potranno continuare a lavorare in modalità smart working senza subire tagli alla retribuzione, ma dovranno fornire una certificazione che attesti la loro situazione di fragilità.
Con l’articolo 42 si va ad estendere il diritto allo smart working fino al 31 dicembre 2023 per i genitori con figli sotto i 14 anni nel settore privato e per i lavoratori “fragili.” Tuttavia, questa estensione è possibile solo se le mansioni dei lavoratori sono compatibili con il lavoro a distanza.
Come adeguarsi alle nuove regole a partire dal 1° ottobre
A partire dal 1° ottobre, accordi e comunicazioni al Ministero del Lavoro saranno obbligatori solo per i lavoratori che non hanno diritto allo smart working.
Questa regolamentazione inizierà con i lavoratori “super fragili” e, a partire dal 31 dicembre 2023, riguarderà anche i genitori con figli sotto i 14 anni. Per i lavoratori in condizioni di fragilità, il lavoro a distanza dovrà essere regolamentato attraverso accordi individuali.
Per quel che riguarda il settore pubblico, i Piani Integrati di Attività e Organizzazione (PIAO) saranno determinanti nel definire le nuove regole, mentre nel settore privato, le aziende dovranno sviluppare una politica interna che stabilisca i criteri di accesso allo smart working. Saranno dati vantaggi a diverse categorie di lavoratori, tra cui coloro con figli sotto i 12 anni o con familiari disabili.
La comunicazione delle modalità di lavoro flessibile è disciplinata dal Decreto Ministeriale n. 149/2022. Questa comunicazione deve contenere dettagliate informazioni sul lavoratore e sul rapporto di lavoro. Per i lavoratori standard, è richiesta la documentazione relativa all’accordo tra le parti.
I datori di lavoro saranno tenuti a rispettare rigorosi termini di scadenza per le comunicazioni, altrimenti saranno soggetti a sanzioni amministrative.
A partire dal 1° ottobre ci sarà quindi un significativo cambiamento nelle dinamiche dello smart working. I lavoratori e i datori di lavoro dovranno adattarsi a nuove regole e procedure, soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni e gli accordi individuali.
Non dimentichiamo però che la situazione potrebbe ulteriormente evolversi in base all’andamento epidemiologico e alle risorse disponibili.
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