A chi non è capitato di ricevere anche più volte al giorno chiamate sul telefono fisso o sul cellulare, di operatori (in carne e ossa o software) che ci contattano per vendere prodotti e servizi ai quali, il più delle volte, non siamo affatto interessati.
Ebbene fino ad oggi, e ancora per qualche settimana, il consumatore importunato non aveva strumenti da utilizzare per sottrarsi a questo assillante telemarketing molesto, ma presto le cose dovrebbero cambiare con l’introduzione di un Codice di condotta nell’ambito del nuovo Registro delle opposizioni.
Difendersi dal telemarketing sarà possibile?
Fino ad ora iscriversi al Registro delle Opposizioni per non ricevere chiamate pubblicitarie sul telefono fisso o sul cellulare serviva a poco e nulla. In questi giorni però qualcosa si sta muovendo ed entro il mese di luglio il consumatore dovrebbe poter finalmente contare su strumenti efficaci per sottrarsi al telemarketing molesto.
L’Autorità garante della Privacy ha costituito nei giorni scorsi un comitato di cui fanno parte anche i rappresentanti dell’intera filiera del telemarketing, vale a dire le principali aziende committenti dei settori telecomunicazioni ed energia, gli operatori e i consumatori.
Questa iniziativa, che procede in parallelo rispetto al nuovo Registro pubblico delle Opposizioni cui potranno essere iscritti sia i numeri di cellulare che i numeri di rete fissa “riservati”, permetterà ai consumatori di difendersi dalle telefonate fatte da operatori in carne e ossa e da software.
Si parla quindi di una stretta che agisce contemporaneamente su due fronti e che, soprattutto, è attesa in tempi piuttosto brevi, entro il 27 luglio. È questa infatti la data entro cui il nuovo Registro delle opposizioni sarà operativo, e sempre entro il mese di luglio il comitato costituito dall’Autorità garante della Privacy, dovrà stendere la prima bozza del Codice di condotta, che poi lo stesso Garante dovrà eventualmente approvare.
Come funziona il nuovo sistema contro il telemarketing molesto
Il Codice di condotta che le attività di telemarketing saranno tenute a rispettare dovrà essere messo a punto nel quadro del regolamento Ue sulla privacy Gdpr (679 del 2016) che prevede l’elaborazione di “soft law” con il coinvolgimento delle categorie interessate.
Il Garante della Privacy ha dapprima incontrato le categorie che operano nel settore del telemarketing, dopodiché ha aperto un tavolo con circa 30 rappresentanti di aziende committenti, che sono quelle che promuovono i propri prodotti servendosi del sistema del telemarketing, quindi contact center e list provider, che sono le società che realizzano le banche date di contatti, che vengono poi venduti sotto forma di ‘pacchetti di numeri’ da chiamare, e naturalmente i consumatori.
Si è deciso quindi di costituire un comitato che avrebbe avuto lo scopo di occuparsi della stesura della prima bozza del Codice di condotta, che dovrebbe essere pronta entro il mese di luglio, e sottoposta poi alla valutazione e all’eventuale approvazione da parte del Garante.
Una qualche base di partenza c’è già, infatti si pensa di tener conto sia dei documenti già predisposti da alcuni operatori, che dei punti fermi fissati in questi anni dal Garante nell’ambito dell’attività di accertamento svolta, attraverso la quale sono state in alcune occasioni comminate delle sanzioni anche piuttosto importanti.
Uno dei testi da cui si parte per la stesura del Codice di condotta è quello predisposto da Assocontact (Associazione nazionale dei business process outsourcer) e Oic (Osservatorio imprese e consumatori).
A tal proposito il presidente di Assocontact, Lelio Borgherese, ha spiegato: “abbiamo un Codice di autoregolamentazione già dal 2016 e crediamo che sia un pezzo del puzzle che bisogna comporre per difendersi dal telemarketing illegale. Il registro delle opposizioni, così come è concepito, non contrasta gli operatori illegali poiché non sono iscritti al Registro degli operatori di comunicazione, ossia non fanno parte di coloro che già operano nell’alveo della legalità”.
“Il rischio è che chi opera illegalmente continui a farlo, senza consultare il Registro delle opposizioni. La redazione del Codice di condotta con il coinvolgimento delle aziende committenti, voluto dal Garante, è la strada giusta per coordinare l’azione di tutti gli stakeholder e mettere fuori gioco chi viola le regole” ha quindi aggiunto il presidente Borgherese.
Sul tema è intervenuto anche Fabrizio Vigo che, oltre ad essere vicepresidente di Dma (Data and marketing association) Italia, presiede l’organismo di monitoraggio di un altro Codice di condotta privacy, quello sulle informazioni commerciali. “Avere un Codice di condotta aiuta la certezza dell’interpretazione delle regole e semplifica la compliance” ha spiegato Vigo “l’azione combinata del nuovo Registro delle opposizioni e del Codice di condotta permetterà di distinguere gli operatori sani da quelli border line”.
Quando arriva il nuovo registro delle opposizioni
Il nuovo registro delle opposizioni sarà pronto nel giro di un paio di mesi, anche meno visto che la data entro cui dovrebbe essere attivo è stata fissata al 27 luglio 2022. Il registro è previsto dalla legge 5 del 2018 e viene attuato, a quattro anni di distanza, dal regolamento contenuto nel Dpr 26/2022.
Questo regolamento ha di fatto fissato quei passaggi fondamentali per rendere concretamente efficace il Registro delle opposizioni. La consultazione pubblica era il primo passo e si è concluso il 6 maggio scorso, con il ministero per lo Sviluppo economico che ha sentito i principali operatori, poi il 18 maggio il Consiglio nazionale Cncu ha presentato il progetto alle associazioni dei consumatori.
Non sono state però ancora definite le modalità che i gestori telefonici dovranno seguire per fornire al Registro i numeri fissi di cui dispongono non contenuti negli elenchi pubblici. Sul punto, sotto l’aspetto normativo, è atteso un decreto ministeriale.
Le modalità tecniche perché sia materialmente possibile effettuare l’iscrizione al Registro delle opposizioni da parte dei consumatori, e la sua consultazione da parte degli operatori, dovranno poi essere attivate entro la data del 27 luglio 2022.
Come funziona il nuovo registro pubblico delle opposizioni
Vediamo quindi in che modo, grazie al nuovo Registro pubblico delle opposizioni, i consumatori potranno difendersi dalle continue chiamate commerciali su linea fissa e su telefono cellulare.
Quali numeri di telefono possono essere iscritti al nuovo Registro pubblico delle opposizioni
Possono iscriversi al nuovo Registro pubblico delle opposizioni, disciplinato dal Dpr 26/2022 che ha attuato la legge 5/2018, non solo i numeri di linea fissa presenti negli elenchi pubblici e gli indirizzi postali, ma anche i numeri di cellulare e i numeri fissi “riservati”, vale a dire quelli che non sono presenti negli elenchi pubblici.
Il nuovo Registro andrà di fatto a rimpiazzare in tutto e per tutto il vecchio Registro delle opposizioni, e per effettuare l’iscrizione di un proprio numero di rete fissa o mobile bisogna rivolgersi al gestore del Registro stesso, la Fondazione Ugo Bordoni.
Come ci si iscrive al nuovo Registro delle opposizioni e a partire da quando
Iscrivere il proprio numero al nuovo Registro delle opposizioni non ha alcun costo, inoltre si tratta di una procedura molto rapida. Il soggetto interessato non deve far altro che comunicare per via telematica il numero di telefono che intende proteggere (sul sito dl gestore sarà possibile scaricare gratuitamente il modulo da compilare e da inviare sempre attraverso il sito oppure a mezzo posta elettronica).
In alternativa la richiesta di iscrizione del proprio numero di telefono al nuovo Registro pubblico delle opposizioni potrà essere fatta per via telefonica, contattando il numero che verrà fornito dal gestore. La chiamata verrà presa in carico da un risponditore automatico, e solo in caso di problemi potrà intervenire un operatore.
Non solo sarà facile effettuare l’iscrizione, ma anche le tempistiche, come accennato, saranno piuttosto brevi. L’iscrizione al nuovo registro Pubblico delle Opposizioni infatti sarà ultimata entro il giorno lavorativo successivo. Ad ogni modo per conoscere tutti i dettagli mancanti circa l’iscrizione si dovrà attendere ancora qualche settimana, e sarà possibile iscrivere i propri numeri di rete fissa e mobile a partire dal 27 luglio 2022.
Cosa succede quando un numero di telefono è iscritto al nuovo Registro delle opposizioni
Ma la domanda più importante è: il risultato è garantito? Una volta iscritto un numero al nuovo registro pubblico delle opposizioni si ha effettivamente la certezza di non ricevere più chiamate di telemarketing da parte di operatori, fisici o software che siano? In realtà quel che accade ad un numero iscritto è che effettivamente non potrà più essere contattato per telemarketing, ma se a fare le chiamate è un operatore illegale, ottenere il rispetto del Registro non sarà così semplice.
Possiamo sicuramente affermare che iscrivendo un numero, oppure un indirizzo email, al nuovo Registro pubblico delle opposizioni, è possibile evitare probabilmente la maggior parte dei contatti per telemarketing. Il soggetto si oppone di fatto al trattamento dei dati, tramite chiamate o posta cartacea, per l’invio di materiale pubblicitario o vendita diretta, per ricerche di mercato o comunicazione commerciale.
Non potranno contattare i numeri iscritti neppure gli operatori stranieri, e lo stop sarà valido anche quando a comporre il numero dovrebbe essere un software. Con l’iscrizione di fatto cadono tutti i consensi, concessi fino a quel momento alle varie società, a essere contattati con qualsiasi forma e mezzo.
Cosa rischiano le società che non rispettano il divieto di contattare gli iscritti al Registro
Diciamo prima di tutto che esiste la possibilità, nel caso di iscrizione al nuovo Registro pubblico delle opposizioni, di gestire nel tempo il consenso ad essere contattati per promozioni e telemarketing. Una possibilità che con il vecchio Registro non era contemplata.
L’iscrizione al nuovo Registro comunque non ha una scadenza, e il soggetto iscritto può anche decidere di revocare l’opposizione nei confronti di uno o più operatori che, quindi, saranno autorizzati a contattarlo.
Cosa succede invece se un operatore che non è autorizzato, contatta un soggetto regolarmente iscritto al nuovo Registro Pubblico delle opposizioni? Le multe sono salatissime.
Gli operatori sono tenuti a consultare il registro ogni mese, e comunque devono consultarlo sempre prima di avviare una campagna promozionale in modo da aggiornare le liste dei contatti inserendo solo quelli utilizzabili.
Nel caso di campagne telefoniche la verifica del Registro delle opposizioni è valida per 15 giorni, ed ogni consultazione del registro ha un costo in quanto gli operatori devono pagare una tariffa tutte le volte che effettuano l’accesso al registro.
Ma i costi più grossi le compagnie si trovano a sostenerli in caso di mancato rispetto del registro, in quanto sono previste multe piuttosto alte. Chi farà telemarketing senza rispettare le opposizioni infatti può incorrere nelle sanzioni irrogate dal Garante della Privacy, e si parla di “multe fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale dell’esercizio precedente, se superiore” secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore.
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