Regime forfettario: l’Agenzia delle Entrate invita all’adempimento in caso di omissione del quadro RS.
L’Agenzia delle Entrate svolge un ruolo essenziale all’interno del sistema fiscale del nostro Paese perché si occupa della riscossione delle imposte e delle tasse previste dalla legislazione, riuscendo così a sostenere le spese pubbliche (investimenti in infrastrutture, servizi pubblici, assistenza sociale, istruzione e sanità).
Non solo tasse. Attraverso un sistema di controlli e verifiche per assicurarsi che le dichiarazioni dei redditi e le altre informazioni fiscali fornite dai contribuenti siano corrette e complete, l’Agenzia delle Entrate assolve al compito di garantire l’equità fiscale, cioè assicurando che le imposte siano applicate in modo giusto e uniforme a tutti i contribuenti.
Si impegna a individuare e contrastare l’evasione fiscale, utilizzando tecniche avanzate di analisi dei dati e adottando misure nei confronti di coloro che cercano di eludere il pagamento delle imposte.
Infine l’ente è coinvolto anche nell’attuazione delle politiche fiscali stabilite dal governo, tra le quali ci sono detrazioni o incentivi fiscali volti a promuovere specifici settori o comportamenti economici.
Il quadro RS dei forfettari entra nel mirino dell’Agenzia Entrate
Il Regime Forfettario rappresenta una modalità semplificata di tassazione per i titolari di partita IVA, ma non manca chi ne usufruisce senza averne diritto. Con l’obiettivo di garantire la correttezza e la completezza delle informazioni fornite dai contribuenti, l’Agenzia delle Entrate ha avviato controlli mirati sul quadro RS della dichiarazione dei redditi del 2022 (anno d’imposta di riferimento 2021).
All’interno del quadro RS, i titolari di partita IVA sono tenuti a indicare dettagli relativi ai mezzi di trasporto, ai veicoli posseduti, ai costi delle materie prime e ai servizi correlati alla produzione di ricavi. Vanno inclusi anche i canoni di locazione finanziaria e non o di noleggio. Qualche esempio? Le spese sostenute per carburante, energia elettrica e consumi telefonici. Questi dati sono fondamentali per garantire una tassazione corretta.
Cosa fare in caso di omissioni?
Qualora emergano omissioni, cioè la mancata compilazione del quadro RS, è prevista una soluzione che permette ai contribuenti di mettersi in regola. Attraverso una dichiarazione integrativa e il pagamento di sanzioni ridotte tramite il ravvedimento operoso, i titolari di partita IVA potranno regolarizzare la loro situazione fiscale.
Tuttavia, alcune circostanze possono escludere i contribuenti dalla possibilità di usufruire della regolarizzazione agevolata. Questo avviene in caso di notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione di sanzioni o di altre comunicazioni di irregolarità. Per queste situazioni serve invece una gestione specifica.
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