fuga di gas che affiora sulla superficie dell'acqua nel Mar Baltico

Il danneggiamento del gasdotto Nord Stream 1 si sta rivelando col passare delle ore persino più grave di quello che era apparso inizialmente. Fermo restando che non vi sono dubbi sul fatto che si tratti di un atto di sabotaggio e non di un mero incidente, le perdite riscontrate non sono tre come era apparso all’inizio, bensì quattro.

La Guardia Costiera svedese, secondo quanto riportato da un portavoce al quotidiano Svenska Dagbladet, ha infatti scoperto una quarta fuga di gas, questa volta proveniente da una falla sulle tubature del Nord Stream 2 che percorrono il Mar Baltico accanto al Nord Stream 1. In corrispondenza di questa quarta falla ve ne è infatti una più grande sulle tubature dell’altro gasdotto.

La portavoce della Guardia Costiera svedese, Jenny Larsson, ha riferito ai media che “due di queste quattro (perdite di gas) si trovano nella zona economica esclusiva della Svezia”. Le altre due invece si trovano nella zona economica esclusiva danese.

I due gasdotti fortunatamente non erano in uso, tuttavia le condutture erano piene di gas, e questo si è inevitabilmente riversato nel Mar Baltico a seguito del danneggiamento.

Trump sul sabotaggio: “potrebbe portare ad una escalation o persino alla guerra”

Non vi sono molti dubbi che si sia trattato di un atto di sabotaggio, e Bruxelles ha promesso una risposta “forte” a qualsiasi blocco intenzionale delle sue infrastrutture energetiche.

Intanto l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un post sul suo social network Truth, ha dichiarato che questo atto di sabotaggio del Nord Stream e del Nord Stream 2 “potrebbe portare ad una escalation o persino alla guerra”.

Secondo quanto riferito da Sky News, che ha citato come fonte il ministero della Difesa britannico, sia le condutture del Nord Stream che quelle del Nord Stream 2 sarebbero state danneggiate grazie all’utilizzo di esplosivi detonati a distanza attraverso un controllo remoto.

L’edizione cinese del Global Times intanto ha provato a fare il punto della situazione, giungendo alla conclusione che a trarre beneficio dal danneggiamento delle tubature dei due gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 sarebbero gli Stati Uniti.

“È abbastanza ovvio chi volesse fermare la vendita di risorse energetiche russe all’Europa: gli Stati Uniti d’America. Con questo sabotaggio il governo americano ha raggiunto tre importanti obiettivi in una volta sola: ha ridotto le entrate che la Russia realizza attraverso la vendita di gas naturale, ha incrementato la sua influenza sui Paesi europei e, tra le altre cose, ha ricevuto un buon profitto incrementando le proprie forniture di prodotti energetici all’Europa a prezzi elevati. L’Europa è quella che soffrirà di più per le azioni dei sabotatori americani” osservano gli analisti cinesi sul Global Times.

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