Con l’inizio dell’autunno e l’avvicinarsi dell’inverno soprattutto, in Italia e negli altri Paesi d’Europa che stanno subendo gli effetti più pesanti delle sanzioni che essi stessi hanno imposto contro la Russia, molte famiglie cercano disperatamente modi per ridurre i consumi e risparmiare sulle bollette dell’energia elettrica e del gas.
E sebbene non tutti ne siano al corrente, una parte dei consumi che le famiglie si ritrovano addebitati in bolletta sono legati alle tante, e apparentemente ‘innocue’ spie accese degli elettrodomestici in stand-by.
Infatti quando mettiamo un elettrodomestico in stand-by, resta accesa una luce, a volte rossa, oppure verde o anche blu, e quella luce non solo sta ad indicare che quel dispositivo può tornare operativo in un attimo, ma anche il fatto che sta effettivamente continuando a consumare corrente anche se non è attualmente in uso.
Siamo abituati a non dare alcun peso ai consumi legati agli elettrodomestici in stand-by, soprattutto per via del fatto che si tratta di una minima parte dei consumi domestici di energia elettrica, ma vista l’attuale situazione, cioè la crisi energetica in cui le scelte politiche operate nei Paesi europei negli ultimi anni ci hanno precipitato, potrebbe non essere una cattiva idea rivedere anche queste abitudini.
Quanto consumano gli elettrodomestici che si trovano in stand-by
Nelle case degli italiani sono presenti moltissimi elettrodomestici, e la maggior parte di essi viene utilizzata con una certa frequenza. Tuttavia può capitare che alcuni restino in stand-by per diverse ore, e durante tutto quel lasso di tempo continueranno ad assorbire corrente elettrica andando ad incidere sui costi addebitati in bolletta.
Parliamo di elettrodomestici come il forno a microonde, i telefoni cordless, ma soprattutto la televisione, i computer, le consolle di gioco, eventuali stampanti, lo stereo e relative casse, impianti audio in generale, lettori DVD e via dicendo.
Ma quando consumano tutti questi dispositivi quando sono in stand-by? Ben poco in realtà, ma visto che anche un consumo minimo tende ad avere dei costi importanti, ecco che diventa importante sapere quanto costa tenere gli elettrodomestici in stand-by.
I dispositivi che consumano di più in stand-by sono nell’ordine:
- forno a microonde (27 kWh)
- console videogiochi (10 kWh)
- macchina per il caffé (8 kWh)
- televisore (5 kWh)
- telefono cordless (2,9 kWh)
- computer desktop (da 1,5 a 5,5 kWh)
- caricabatterie (0,26 kWh).
Un solo dispositivo lasciato in stand-by naturalmente incide relativamente poco sul consumo complessivo, ma quando i dispositivi iniziano a diventare una decina o una dozzina, se non ancora di più, i consumi tendono ad aumentare abbastanza.
Si stima che a livello mondiale lo spreco per i dispositivi lasciati costantemente in stand-by raggiunga i 60 miliardi di euro. Si tratta di un calcolo naturalmente molto approssimativo, anche perché il costo dell’energia varia molto a seconda del Paese. Ad esempio in Russia non vi è stato alcun aumento sui costi dell’energia, mentre in Europa come vediamo la situazione è ben diversa.
Ma quello che ci preme capire in questo momento è quanto incide il consumo degli elettrodomestici in stand-by sulla bolletta dell’energia elettrica della famiglia media. Secondo le stime più recenti i dispositivi in stand-by incidono per circa l’8% dei costi addebitati in bolletta.
Il team di E.ON ha fatto una stima dei consumi annui su 1.300 clienti domestici, e ha riscontrato che ogni utente consuma mediamente 2.400 kWh/anno. Su questo consumo quello che dipende dagli elettrodomestici lasciati in stand-by si aggira intorno ai 600 kWh/anno, cioè intorno al 25% del totale.
Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più
Ad incidere sui costi addebitati in bolletta quindi sono senza dubbio gli sprechi, derivanti ad esempio dall’abitudine di lasciare gli elettrodomestici in stand-by anche per molte ore.
Chiaramente non ha senso scollegare dalla presa elettrica un dispositivo che riutilizzeremo a breve, ma potrebbe diventare sicuramente una buona abitudine quella di scollegare i dispositivi che usiamo meno di frequente, o comunque scollegarli la sera per poi ricollegarli solo quando andremo ad usarli nuovamente il giorno seguente.
Il grosso dei costi addebitati sulla bolletta dell’energia elettrica comunque arriva dagli elettrodomestici che consumano di più quando sono in funzione, dei quali, vista la situazione, dovremo provare a fare a meno il più possibile.
L’idea di rinunciare a molte comodità in nome di scelte politiche tutt’altro che incontestabili non entusiasma nessuno, ma in questa fase si rende necessario correre ai ripari onde evitare costi ancora più insostenibili sulle bollette, e capire quali sono gli elettrodomestici che consumano di più è sicuramente il primo passo da compiere.
Ecco quindi la classifica degli elettrodomestici che incidono di più sui costi addebitati sulle bollette dell’energia elettrica:
- condizionatore: questo è l’elettrodomestico che consuma più di ogni altro, ed è quindi quello che deve necessariamente essere utilizzato con maggior attenzione. Si tratta purtroppo anche di uno di quelli che vengono utilizzati con maggior frequenza, specie nella stagione estiva, ma anche in quella invernale per scaldare gli ambienti. Una famiglia media in Italia consuma circa 450 kWh l’anno per l’alimentazione dei condizionatori
- phon: anche se viene utilizzato per periodi di tempo più brevi rispetto al condizionatore, visto il suo alto consumo anche il phon incide pesantemente sui costi addebitati sulla bolletta dell’energia elettrica. Un phon consuma in genere intorno ai 2.000 W, e se lo si usa per più di mezz’ora al giorno rischia di gravare molto sulla bolletta elettrica
- frigorifero: anche qui parliamo di consumi piuttosto elevati, ma principalmente per via del fatto che si tratta di un elettrodomestico che resta costantemente acceso. Si calcola che circa il 25% del consumo energetico complessivo è da attribuire al frigorifero. Un frigorifero con congelatore consuma mediamente intorno ai 300 kWh l’anno, e dal momento che non è possibile limitarne l’utilizzo, l’ideale sarebbe sceglierne uno con classe energetica A o superiore
- lavatrice: la lavatrice si trova al quarto posto tra gli elettrodomestici che incidono di più sui costi addebitati sulla bolletta dell’energia elettrica. Se si considera una media di 260 cicli l’anno, una lavatrice di classe A consuma mediamente 240 kWh l’anno. In questo caso il livello di consumo dipende anche dalla temperatura a cui si effettuano i lavaggi, infatti se si sceglie un lavaggio a 40° invece di uno a 60° si può arrivare a risparmiare circa il 60% di energia
- forno a microonde: nel momento in cui è in uso in funzione grill il forno a microonde può arrivare a consumare fino a 2.400 watt
- lavastoviglie: questo è uno degli elettrodomestici dei quali si può fare a meno senza particolari disagi, nonché uno di quelli da cui possono derivare i più elevati consumi. I modelli di classe A possono consumare per 220 cicli circa 220 kWh l’anno. Se poi si utilizza anche la funzione asciugatrice il consumo sale ancora, e in questo caso la soluzione migliore è lavare tutto a mano ogni volta che è materialmente possibile farlo
- forno elettrico: il forno, specie se non utilizzato in modo ottimale, può avere dei consumi altissimi. Se si considera un utilizzo medio di circa 5 minuti al giorno parliamo di un consumo di circa 105 kWh l’anno. Il consumo ovviamente dipende dalle temperature di cottura, più sono elevate maggiore il consumo energetico. Il consiglio in questo caso è quello di utilizzare la modalità di cottura ventilata, oltre naturalmente alla scelta di un modello ad alta efficienza energetica.
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