Entro la fine del mese di ottobre è previsto il passaggio dall’ora legale all’ora solare, e questo comporta per tante persone più disagi che benefici. Ci si continua a chiedere, anzi ci si domanda sempre più spesso, se non sia invece il caso di restare con l’ora solare, o meglio ancora con l’ora legale, per l’intera durata dell’anno.
E per cominciare una proposta concreta in tal senso è già stata avanzata ufficialmente, con un appello della Sima che dalla rivista Lancet Regional Health Europe si è rivolta al governo per chiedere di prorogare l’ora legale per un altro mese, e quindi attendere il 30 novembre per passare all’ora solare.
Il cambio dell’ora, con il passaggio dall’ora legale all’ora solare, avverrà come da programma nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Le lancette dell’orologio dovranno essere spostate dalle 3 alle 2, e in questo modo al mattino farà luce un’ora prima, ma nel pomeriggio avremo un’ora di luce in meno.
Per tutti i dispositivi elettronici che sono costantemente connessi ad internet non sarà certo un problema, in quanto si aggiorneranno al cambio dell’ora in modo automatico senza che ci si debba ricordare di farlo manualmente. Ma se smartphone, tablet e pc si aggiorneranno da soli, per molti altri dispositivi toccherà a noi intervenire.
L’ora solare poi resterà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo 2023, per venir poi rimpiazzata come da rituale dall’ora legale.
L’appello per abolire il cambio dell’ora o prorogare l’ora legale
Il tema del cambio dell’ora è tornato al centro dell’attenzione mediatica per via della crisi energetica che l’Europa in particolare sta attraversando in questo momento. Una crisi che rischia di aggravarsi con l’arrivo della stagione fredda e con il sempre più esteso utilizzo di gas naturale per alimentare gli impianti di riscaldamento e non solo.
Questo tema ha anche indotto la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) a rivolgere un appello al governo per adottare l’ora legale in modo permanente in modo da ottenere in questo modo un risparmio energetico, e al tempo stesso ridurre i disagi legati allo spostamento delle lancette di un’ora avanti e indietro due volte l’anno.
A tal proposito il presidente della Sima, Alessandro Miani, aveva spiegato che “eliminare il passaggio all’ora solare consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”.
Al ministro dello Sviluppo Economico, Roberto Cingolani, l’idea non sembra essere tuttavia essere piaciuta granché. Il titolare del MiSE ha infatti spiegato che con l’ora legale permanente “non sembra esserci un particolare vantaggio” sotto l’aspetto del risparmio energetico, perché l’ora guadagnata la sera sarà al tempo stesso un’ora persa la mattina, visto che ci si sveglierebbe al buio “quindi alla fine il vantaggio medio non è altissimo“.
Non si è trattato quindi di un secco “no” e tuttavia la risposta di Cingolani ha lasciato intendere che difficilmente si andrà nella direzione auspicata dal Sima.
L’appello della Sima è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Health Europe. La richiesta era stata rivolta al governo insieme a Consumerismo No Profit e ad alcuni rappresentanti delle istituzioni e della società civile, nonché corredato da 58 mila sottoscrizioni di cittadini.
La richiesta rivolta al governo da Sima, Consumerismo, esperti e rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile era quella di prorogare almeno fino al 30 novembre l’ora legale.
Non si tratterebbe nemmeno di una assoluta novità, visto che altrove qualcosa del genere è già stato fatto. Parliamo in particolare di un provvedimento adottato negli Usa nel 2007, quando l’ora legale fu prorogata per ulteriori 4 settimane, cosa che permise di ottenere un risparmio energetico che è stato opportunamente documentato.
Secondo i firmatari dell’appello per la proroga dell’ora legale, eliminare il passaggio dall’ora legale all’ora solare permetterebbe di ottenere un risparmio energetico di oltre 500 milioni di euro all’anno per via del minor utilizzo dell’illuminazione elettrica, e garantirebbe un taglio delle emissioni climalteranti per un totale di 200 mila tonnellate di CO2 l’anno, il che avrebbe ripercussioni positive sulla salute dei cittadini.
Lo stress da cambiamento dell’ora colpisce anche i bambini
Agli evidenti benefici legati al risparmio energetico che sarebbe possibile ottenere eliminando il cambio dell’ora si andrebbero ad aggiungere vantaggi non indifferenti sullo stato di salute psico-fisica delle persone.
Vi è infatti un evidente disagio legato al cambiamento dell’ora, con effetti negativi sulla salute, come confermato da molti medici. “La luce è il principale sincronizzatore naturale di tutti i processi dell’organismo” ha spiegato all’AdnKronos Salute il pediatra Italo Farnetani.
Spostare avanti e indietro due volte l’anno le lancette dell’orologio comporta “uno stress da cambiamento” che interessa anche i bambini. Ogni passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa infatti comporta la necessità di sincronizzare nuovamente il proprio orologio biologico.
“Quest’anno, con la crisi energetica che ci sta schiacciando davvero mi sembra un controsenso continuare così. Dovendo ovviare all’impatto del cambio dell’ora e facendosi male due volte, con l’aggiunta del danno economico. Per questo torno a lanciare un appello alle istituzioni e al nuovo Governo: si mantenga l’ora legale per i prossimi mesi. Risparmieremo stress e denaro” conclude il dottor Farnetani.
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