Abbiamo assistito a vertiginosi aumenti dei prezzi nel corso del 2022, e questi aumenti, specie sui prodotti energetici dal gas all’energia elettrica, dal diesel alla benzina, si sono protratti fino ad oggi.
Tuttavia alcuni esperti prevedono un calo dei prezzi di luce e gas a partire dalla fine dell’estate, quantificando in circa 1.000 euro il risparmio annuo per la famiglia media.
Prezzi di luce e gas destinati a calare dalla fine dell’estate
Stando alla previsione di Alessandro Lanza, docente di Energy and environmental policy della Luiss, nonché direttore della Fondazione Eni, “gran parte degli aumenti del 2022 verrà assorbita” a partire dalla fine dell’estate 2023.
Ed è in questa prospettiva che si muoverà probabilmente il governo di Giorgia Meloni, andando a ridurre i sostegni in bolletta destinati alle famiglie e alle imprese italiane già dal mese di aprile.
Le stime preliminari dell’Arera (Autorità regolatrice per l’energia le reti e l’ambiente) indicano una riduzione della spesa per l’energia elettrica intorno al 25% rispetto a trenta giorni addietro, mentre si attesterebbe intorno al 17% la riduzione della spesa per il gas.
Il risparmio sulla bolletta della luce, sommato a quello relativo alla bolletta del gas, porta un calo dei costi per le famiglie del 34,2% circa rispetto al mese di gennaio.
Questi dati sono stati anche confermati dallo stesso ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha spiegato che “avremo una riduzione rilevantissima del gas e dell’energia elettrica nella prossima decisione di Arera”.
Il ministro ha anche sottolineato l’importanza che “questa riduzione si stabilizzi e non succedano più cose che determinino l’esplosione dei prezzi”. Una magra consolazione comunque se si considera che i prezzi resteranno in ogni caso ben al di sopra di quelli che erano i valori prima della guerra tra Russia e Ucraina.
Il prezzo del gas al mercato Ttf di Amsterdam attualmente si attesta intorno ai 50 euro al megawattora, un prezzo nettamente inferiore agli 80 euro di inizio dicembre 2022.
Un movimento di prezzo che tuttavia non sembra aver colto nessuno di sorpresa, infatti lo stesso Alessandro Lanza ha confermato che i ribassi erano previsti. “Lo avevo detto mesi fa, se l’inverno non sarà particolarmente rigido, e non lo è stato, il prezzo sarebbe stato basso. Non fa freddo, gli stock di gas sono pieni e la domanda è bassa, mentre l’offerta è in crescita. Da qui questi risultati, non certo per il price cap europeo, arrivato tardi e mai usato”.
Ma i ribassi più evidenti dovrebbero arrivare dopo la fine dell’estate, almeno questo è quanto previsto dal professore. “È molto probabile che i prezzi rimarranno almeno attorno ai 50 euro al megawattora fino all’estate” ha infatti spiegato Lanza “man mano che aumenta la temperatura il settore domestico consuma meno e andrà sempre meglio, potremmo addirittura riavvicinarci al prezzo pre-guerra, che viaggiava sui 20 euro al megawattora”.
L’ultima parola sta alle condizioni complessive del mercato, e molto dipenderà dall’andamento della guerra in Ucraina. “Se finisse la guerra la caduta del prezzo in bolletta sarebbe sicura, altrimenti no e saremmo sempre soggetti a possibili fiammate speculative legate a shock di natura geopolitica e militare” ha infatti spiegato il professore.
Uno scenario quest’ultimo che appare quanto mai verosimile dal momento che l’intera macchina della propaganda occidentale punta tutto sulla vittoria dell’Ucraina che, invece sembra essere lontana e quanto mai difficile da raggiungere. Il che significa che la guerra potrebbe protrarsi a lungo, nella migliore delle ipotesi, con tutto ciò che comporterebbe per i prezzi di luce e gas.
La previsione dell’esperto comunque è che entro la fine dell’estate si potrebbe assistere ad un drastico calo dei prezzi dell’energia, e che la maggior parte degli aumenti del 2022 dovrebbero essere riassorbiti.
Di quanto si ridurranno le bollette di gas e luce degli italiani
I prezzi di luce e gas quindi sembrano essere destinati a ridursi nei prossimi mesi, e in particolare dovremmo notare un deciso calo a partire dalla fine della prossima estate, ma quanto si spenderà in meno in bolletta?
Stando all’analisi di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma, la bolletta della luce della famiglia media potrebbe ridursi nel corso dei prossimi mesi di circa 600 euro su base annua.
Per quel che riguarda invece la bolletta del gas, il calo non dovrebbe avere lo stesso ritmo della bolletta della luce, infatti nel mercato tutelato l’Arera aggiorna il prezzo del metano su base mensile ma quello dell’energia elettrica viene aggiornato su base trimestrale.
Se guardiamo la spesa per il gas che la famiglia tipo ha sostenuto in Italia nel 2022 siamo intorno ai 1.866 euro, importo che risulta maggiore del 64,8% rispetto a quello del 2021.
Se effettivamente verrà riassorbita buona parte degli aumenti che abbiamo visto durante l’anno scorso, allora si dovrebbe assistere ad una riduzione della spesa per il gas che su base annua si attesterebbe intorno al 35%, pari a circa 400 euro. Tra il risparmio sulle bollette del gas e il risparmio sulle bollette della luce si dovrebbe avere complessivamente un risparmio di 1.000 euro su base annua per la famiglia media.
Il problema della dipendenza dal gas russo, totalmente indipendenti dal 2024
Rinunciare al gas russo, rimpiazzato per buona parte con il costoso GNL (Gas Naturale Liquefatto) proveniente dagli Stati Uniti, non è stata esattamente un’operazione indolore per famiglie e imprese italiane, e tuttavia i sacrifici sono tutt’altro che finiti.
L’obiettivo di rendere l’Italia totalmente indipendente dal gas russo resta di prioritaria importanza in considerazione del fatto che non vi è alcuna intenzione di riallacciare rapporti amichevoli con la Russia di Vladimir Putin, ma come e quando ci si arriverà? Qualcuno ipotizzava che sarebbe successo entro la fine del 2023 ma non è una previsione realistica.
Lo stesso Lanza ha smentito l’ipotesi formulata dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, spiegando che “arriveremo a non averne più bisogno (del gas russo ndr) alla fine del 2024, quindi possiamo ancora risentire dell’andamento della guerra. Non solo: ci sono problemi per il rigassificatore di Piombino e secondo Snam ce ne servono almeno altri due, tra Toscana e Sud Italia- Dovremmo costruirne di onshore, ma su questo la nostra politica industriale non decolla”.
Nel frattempo la priorità è destinata a diventare nuovamente il riempimento degli stoccaggi per l’inverno. Si tratta infatti di un passaggio chiave per poter chiudere la questione dell’approvvigionamento dal gas russo.
Lanza ha ricordato a tal proposito: “come abbiamo visto in questi mesi serve pluralità di fornitori: speriamo di aumentare il metano importato dall’Algeria e che si riduca il caos politico in Libia per usufruire del gasdotto che ci unisce. E ancora: dobbiamo capire cosa vuole fare l’Azerbaijan sul Tap e se potremo trattare più Gnl da Norvegia e Stati Uniti, magari a un prezzo più basso”.
Per tornare ai prezzi di luce e gas che avevamo prima dell’inizio dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina dovremo attendere almeno il 2025, e tuttavia non vi sono certezze in tal senso.
Naturalmente non si può fare a meno di formulare un quesito dirimente per quel che riguarda le prospettive future in campo energetico. Se le relazioni con la Russia dovessero cambiare, il che oggi appare possibile solo con un cambio della politica di Mosca o di Washington/Bruxelles, potrebbero tornare sul mercato europeo le forniture di gas russo, e allora aver puntato molto sul GNL potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata.
“Avremo ancora bisogno del gas e in condizioni normali il gas russo ha prezzi molto più competitivi rispetto al GNL” ha spiegato infatti il professor Lanza, riferendosi agli scenari che potrebbero aprirsi tra qualche anno “finora abbiamo fatto bene a fare quel che abbiamo fatto, ma se io fossi un imprenditore farei attenzione a investire sul GNL a lungo termine“.
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