Nonostante i prezzi dell’energia elettrica abbiano raggiunto in Italia, ma anche negli altri Paesi dell’Unione europea, livelli mai visti prima, l’Arera annuncia ulteriori aumenti nei prossimi giorni.
Sono infatti in arrivo dei maxi rialzi sulle bollette di famiglie e imprese italiane, che porteranno i costi a lievitare di un altro +60% rispetto ai prezzi pagati fino ad ora. I rialzi interesseranno sia i consumatori che il mercato tutelato il che preannuncia una catastrofe economica e sociale senza precedenti.
L’Arera non farà più riferimento al TTF di Amsterdam per il prezzo del gas
L’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente (Arera) ha fatto sapere che i rialzi sui costi dell’energia elettrica, per via dell’attuale situazione di instabilità per quel che riguarda gli approvvigionamenti di gas, saliranno del +60% circa e il ministro della Transizione Ecologia, Roberto Cingolani, è intervenuto per chiedere il price cap.
“Non torneremo ai prezzi di un anno e mezzo fa” ha dichiarato il ministro Cingolani “ma almeno cercheremo di evitare certi picchi inaccettabili”.
Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha spiegato che il nuovo aumento disposto dall’Autorità rientra “in un quadro rilevante di variazione in cui tutto il sistema viene trascinato. Il tema del risparmio energetico o meglio dell’efficienza energetica è rilevante oggi come mai”.
Per quanto riguarda le tariffe del gas, l’Arera ha deciso di applicare i nuovi prezzi su base mensile e non più trimestrale, usando un metodo ex post invece che ex ante. Avremo quindi il prossimo aggiornamento delle tariffe del gas i primi giorni di novembre, ma le variazioni di prezzo saranno disgiunte da quelle dell’energia elettrica.
L’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente non farà più riferimento ai prezzi del TTF della Borsa di Amsterdam, ma alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano, che sono molto più bassi.
Il ministro Cingolani chiede il tetto al prezzo dell’energia
La situazione in Europa si fa di giorno in giorno più allarmante per quel che riguarda le risorse energetiche, e il sabotaggio del Nord Stream non fa che aumentare il livello di incertezza e spingere in alto il prezzo del gas.
Il ministro Roberto Cingolani torna quindi a chiedere alla Commissione Ue, che il 30 settembre è chiamata a formalizzare le sue proposte contro i rincari sui prezzi dell’energia, di stabilire un tetto al prezzo del gas.
Nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa, il ministro ha infatti tenuto a sottolineare: “la lettera che abbiamo scritto rappresenta un macigno anche perché è firmata da molti Paesi, tra i quali alcuni molto grandi come Francia, Spagna e Polonia. Devo dire la verità: se un’istanza di questo livello fosse ignorata bisognerebbe farsi qualche domanda”.
Quanto alla decisione di aggiornare mensilmente le bollette, alcuni consumatori hanno espresso delle perplessità, ritenendo che ciò andrebbe solo a vantaggio delle imprese.
“L’Authority sta rivedendo alcuni meccanismi proprio perché sono i primi ad essere consapevoli della grande complessità della situazione frutto di una vera e propria economia di guerra. L’Arera opera sempre nell’interesse degli utenti, per cui tenderei a fidarmi. Di fondo però il problema è che la Borsa del gas di Amsterdam proprio non funziona: il Ttf non riflette assolutamente la situazione del mercato e le quotazioni sono assolutamente innaturali. Per questo occorre introdurre il price cap. Inoltre occorre disaccoppiare il prezzo dell’energia per fare in modo di slegare almeno quella prodotta con le fonti rinnovabili dal prezzo del gas” ha spiegato il ministro Cingolani.
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