La causa è ancora una volta la crisi energetica, determinata soprattutto dalla scelta di imporre sanzioni economiche contro la Russia nel contesto della crisi ucraina, e il rischio è che a farne le spese siano questa volta milioni di cittadini dei vari Paesi europei, che potrebbero ritrovarsi ad affrontare il blackout delle reti mobili.
Secondo quanto riferito da Reuters, quella di un blackout totale delle reti mobili in Europa è una possibilità tutt’altro che irrealistica, e non si tratta di qualcosa che potrebbe avvenire in un ipotetico lontano futuro, ma di ciò che potremmo trovarci a dover affrontare già questo inverno.
L’Europa verso i blackout delle reti mobili
Ma proviamo a fare qualche passo indietro per capire meglio cosa sta succedendo e cosa rischiamo in Europa. Quando Mosca ha deciso di porre fine alla guerra civile in atto in Ucraina da ormai 8 anni avviando l’operazione militare speciale, Paesi Ue hanno deciso di seguire la strada delle sanzioni contro la Russia e hanno così impresso una forte spinta alla crisi energetica che iniziava ad affacciarsi dopo la fine della fase acuta dell’emergenza Coronavirus.
Ora Bruxelles si appresta a varare l’ottavo pacchetto di sanzioni, e nel frattempo non solo il flusso di gas attraverso il Nord Stream è stato interrotto, ma il sabotaggio delle condutture di questi giorni fa pensare che difficilmente le forniture riprenderanno regolarmente.
Lo scenario dei razionamenti si fa quindi sempre più realistico, e con esso iniziano a scattare segnali di allarme in vari Paesi europei come Francia, Italia, Svezia e Germania.
I funzionari del settore delle telecomunicazioni affermano di temere che quest’inverno le infrastrutture di telecomunicazione europee potrebbero essere messe a dura prova.
Quattro dirigenti del settore hanno infatti affermato che al momento in molti Paesi Ue non esistono sistemi di back-up in grado di gestire interruzioni di corrente elettrica di ampia portata, e questo potrebbe portare ad interruzioni del servizio di telefonia mobile per periodi prolungati.
Per evitare di ritrovarsi in situazioni di questo tipo in alcuni Paesi Ue, come Francia, Svezia e Germania, si sta tentando di intervenire sulle infrastrutture in modo tale da garantire che le comunicazioni sulla rete mobile possano continuare anche in caso di interruzioni di corrente elettrica di lunga durata.
Il problema di fondo è che sulle migliaia di antenne cellulari sparse per il Continente sono installate batterie di back-up la cui durata massima si aggira intorno ai 30 minuti, dopodiché se non torna la corrente il sistema non è in grado di funzionare.
Il problema del blackout della rete mobile in Italia, Francia, Germania e Svezia
In Francia il governo, gli operatori delle telecomunicazioni e l’Enedis, un’unità dell’azienda di servizi pubblici controllata dallo Stato, hanno avuto colloqui sulla questione nel corso dell’estate.
Nel frattempo la Federazione francese delle telecomunicazioni (Fit) ha puntato i riflettori su Enedis, incapace di esentare le antenne dalle interruzioni di corrente che si prevedono per l’inverno. Ma Enedis ha preferito non fornire dettagli circa il contenuto dei colloqui avuti con il governo sulla questione.
In una dichiarazione rilasciata a Reuters però, Enedis ha spiegato che tutti i clienti abituali sono stati sempre trattati allo stesso modo in caso di interruzioni eccezionali. Ma sarebbe possibile isolare sezioni della rete per garantire ad alcune utenze indicate come clienti prioritari, come gli ospedali, gli impianti industriali chiave e militari, la continuità del servizio elettrico, e che devono essere le autorità locali ad aggiungere alla lista dei soggetti prioritari anche gli operatori di telecomunicazioni.
Gli stessi timori circa un possibile blackout delle reti mobili sono stati sollevati anche in Germania e in Svezia. Nel Paese scandinavo l’autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni Pts sta lavorando insieme agli operatori di telecomunicazioni e altre agenzie governative per trovare soluzioni, e stabilire cosa accadrà esattamente in caso di interruzioni nelle forniture elettriche e razionamenti.
Il Pts per ora sta destinando alcune risorse all’acquisto di stazioni di rifornimento trasportabili e di stazioni base mobili che si collegano ai telefoni cellulari per gestire le interruzioni di corrente di durata maggiore.
Per quanto riguarda l’Italia, Assotelecomunicazioni avrebbe riferito a Reuters che intende escludere la rete mobile da qualsiasi interruzione della fornitura di corrente e di risparmio energetico e che è pronta a sollevare la questione con il nascituro governo di centrodestra.
Inoltre bisogna tener conto dei potenziali danni arrecati all’intera infrastruttura della rete mobile legati alle interruzioni di corrente. Le probabilità che i componenti elettronici si guastino se sottoposti a brusche interruzioni dell’alimentazione sono infatti piuttosto alte, come spiegato in un’intervista da Massimo Sarmi, presidente di Assotelecomunicazioni.
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