L’influenza aviaria porterà a una nuova tempesta pandemica e scuoterà il mondo intero? L’Oms ha sollevato un allarme urgente. Ecco cosa sta succedendo!
La pandemia di Covid-19 ha scosso il mondo intero, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’umanità. Da quando il virus è emerso per la prima volta nella città cinese di Wuhan, si è rapidamente diffuso in tutto il globo, mettendo a dura prova i sistemi sanitari, l’economia e il tessuto sociale delle nazioni.
Questa è considerata una crisi senza precedenti ha portato con sé sfide inaspettate, ma ha anche mostrato la resilienza e l’adattabilità dell’umanità nel fronteggiare una minaccia comune. Le restrizioni di viaggio, il distanziamento sociale e i lockdown hanno alterato profondamente la quotidianità.
Al dolore dell’ondata di paura, malattia e morte si sono associate le conseguenze economiche significative, con perdite di posti di lavoro, chiusura di aziende e rallentamento delle attività commerciali. Inoltre, la pandemia ha esacerbato le disuguaglianze socio-economiche e ha messo in luce la fragilità dei sistemi sanitari in molti Paesi.
Il mondo non si è ripreso ancora del tutto dalle conseguenze della pandemia e trema al pensiero di poter affrontare un’altra ondata di Covid-19 o peggio all’arrivo di una nuova pandemia.
L’allarme dell’Oms: cosa sta succedendo?
L’Oms ha sottolineato la pericolosità dell’aumento dei focolai di influenza aviaria tra i mammiferiperché potrebbe facilitare la propagazione del virus anche tra gli esseri umani. È dall’autunno del 2021 che l’Europa ha dovuto affrontare la sua epidemia più devastante di influenza aviaria. A quanto pare, oltre il Covid-19, potremmo ritrovarci a difenderci dal sottotipo H5N1.
Gli attuali focolai di influenza aviaria hanno già causato devastazione tra gli animali, inclusi uccelli selvatici marini e uccelli acquatici. Sebbene il virus colpisca principalmente questi animali, persiste il rischio che anche gli esseri umani ne diventino vittime, visto la capacità del virus di infettare anche alcuni mammiferi. È il caso dei leoni marini in Perù, dei visoni in Spagna e delle volpi in Italia.
Che cos’è l’influenza aviaria?
L’H5N1, emerso per la prima volta nel 1996 e già presente in milioni di uccelli, potrebbe trovare la strada per diffondersi tra gli esseri umani. È proprio l’Oms a sollevare la preoccupazione che il virus possa subire mutazioni che ne favoriscano l’infettività nell’uomo, portando a infezioni delle vie respiratorie, polmoniti, difficoltà respiratorie e persino la morte.
Quali misure possiamo adottare per evitare il contagio? Non ci sono prove che attestino la trasmissione attraverso manipolazione di pollo e uova, ma è consigliabile cucinare adeguatamente il pollame e i prodotti a base di pollame ed il consumo di uova crude o poco cotte. Inoltre è evitare il contatto diretto con uccelli selvatici o volatili domestici malati o morti o in alternativa, se proprio non si può evitare, è necessario indossare guanti protettivi e seguire le corrette procedure di igiene delle mani.
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