Il Regno Unito ha deciso di adottare un nuovo regolamento per l’utilizzo delle biciclette. Tra le novità introdotte vi sono targhe, assicurazione e nuovi limiti di velocità.
Cambia quindi la vita per i ciclisti e tutto per un motivo piuttosto serio, ossia una maggiore responsabilità sulla strada. In Italia infatti, tra battute e luoghi comuni, la figura del ciclista è spesso associata a comportamenti pericolosi per chi utilizza auto e moto.
Inoltre negli ultimi anni si è affacciata una nuova figura criticata proprio per lo stesso tipo di atteggiamento, ossia colui che utilizza il monopattino. Quindi forse cambieranno le regole ma per il momento solo nel Regno Unito.
Questa è la proposta avanzata dal segretario di Stato per i trasporti, Grant Shapps, il quale ha promesso pubblicamente di creare una legge contro il ciclismo pericoloso.
Il tutto suona come una provocazione, soprattutto in vista della lotta di potere interna per la leadership dei Tory, ma la proposta potrebbe arrivare in parlamento già ad ottobre ed essere quindi discussa. Resta quindi da vedere quali norme e in che misura verranno introdotte nei prossimi mesi.
Nuove regole per le biciclette, proposto l’obbligo di targa
Grant Shapps, segretario di Stato per i trasporti del Regno Unito, ha proposto di regolamentare il ciclismo in strada. In realtà non è la prima volta che viene avanzata una proposta simile. In Italia infatti sono state fatte spesso delle proposte per la regolamentazione dell’utilizzo delle biciclette e dei monopattini.
Se però è il segretario di Stato per i trasporti del Regno Unito ad avanzare una proposta simile, sembra magicamente tutto più concreto. Infatti occorre ricordare che questa per il momento è solamente una proposta, quindi deve ancora essere presentata in parlamento e discussa.
Secondo il segretario Shapps, infatti, occorrerebbe creare una legge per eliminare il ciclismo pericoloso e, per riprendere le sue parole, “mettere a morte questo genere di ciclismo”.
Questa proposta nasce anche dal fatto che quando sono i ciclisti a provocare degli incidenti, questi non pagano per le loro responsabilità. Secondo il segretario, infatti, le responsabilità dei ciclisti per strada devono essere equiparate a quelle degli automobilisti.
Ma vediamo ora quali sarebbero le norme che potrebbero essere approvate nei prossimi mesi. Le proposte avanzate da Shapps sono:
- obbligo di assicurazione per tutti i ciclisti;
- possesso obbligatorio della patente di guida;
- nuovo limite di velocità fissato a circa 32 km/h;
- obbligo di targa su tutte le biciclette.
Norme utili anche in Italia?
Anche in Italia si è spesso discusso dell’utilità di norme simili, da inserire nel Codice della Strada, per mezzi di trasporto non a motore come le biciclette o i monopattini elettrici.
Questa necessità nasce dal fatto che questi mezzi di trasporto sono sempre più presenti sulle strade italiane, e di conseguenza aumentano anche gli incidenti causati dai soggetti che li guidano.
Nel corso degli ultimi due anni c’è stata una vera e propria isteria per quanto riguarda l’utilizzo dei monopattini elettrici, soprattutto per i più giovani. Per il momento il Codice della Strada prevede le seguenti regole:
- l’età minima per guidare la e-bike è di 16 anni per la tipologia S-Pedelec, mentre per le bici Pedelec non vi è limite di età (con l’unica regola che al di sotto dei 14 anni il casco è obbligatorio);
- come previsto per le normali biciclette, è vietato salire sui marciapiedi. Questi mezzi possono procedere infatti solo in carreggiata o su piste ciclabili;
- il casco non è obbligatorio sulle Pedelec dopo i 14 anni, ma continua ad essere obbligatorio per l’utilizzo di bici elettriche fino ai 45 km/h;
- è severamente vietato utilizzare lo smartphone quando si è alla guida;
- è possibile montare un seggiolino per il trasporto di bambini fino ad 8 anni di età;
- si può utilizzare un carrello posteriore, purché la sua altezza sia inferiore a un metro e mezzo, di peso inferiore a 50 kg e ben visibile tramite l’applicazione di luci o catadiottri posteriori rossi.
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