La bolla immobiliare europea rappresenta una minaccia significativa e potenzialmente pericolosa per l’Italia e l’intera Europa. Questa situazione finanziaria ha colpito non solo il mercato immobiliare italiano, ma anche quelli di altri paesi europei come Svezia e Germania.
Cos’è la bolla immobiliare
La formazione di questa bolla rappresenta uno dei più grandi rischi segnalati nell’Area Euro fin dalla sua formazione e, se scoppiasse, potrebbe causare una catastrofe, specialmente considerando il fatto che il settore immobiliare ha svolto un ruolo trainante nella ripresa post-Covid e sarà cruciale per la transizione energetica futura.
La bolla immobiliare si riferisce a una situazione finanziaria in cui il valore delle proprietà immobiliari non è stabile né sostenibile per coloro che hanno redditi medio-bassi.
I prezzi delle case aumentano in modo esagerato e in tempi troppo brevi rispetto ai redditi medi, costringendo molte persone a lottare per far fronte alle spese o a indebitarsi.
Sebbene coloro che hanno redditi elevati possano non essere fortemente influenzati da questa situazione, rappresentano solo una piccola parte del mercato consumatori. La maggioranza delle persone ha redditi medi e ha beneficiato di un periodo di stabilità e crescita del mercato immobiliare nell’Unione Europea.
Tuttavia, a causa dell’impatto del Covid e del post-Covid, unitamente alla crisi russo-ucraina, i prezzi delle proprietà immobiliari in costruzione sono diventati molto più elevati rispetto al passato. Inoltre, la ripresa economica ha generato una crescente domanda di case per scopi lavorativi, superando l’offerta disponibile.
Cosa sta succedendo nel mercato immobiliare europeo
L’inflazione crescente e l’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea hanno reso ancora più difficile l’accesso ai mutui per molte persone, che fino all’inizio del 2022 potevano beneficiare di tassi di interesse più bassi. Queste condizioni hanno fatto sì che gli analisti temessero un’improvvisa inversione di tendenza nel mercato immobiliare.
Già in Svezia, Germania e addirittura in Olanda si è verificato un crollo del 15% nei prezzi di vendita al metro quadro. Questi Paesi sono considerati molto solidi dal punto di vista finanziario, ma anche loro sono a rischio per la vendita di proprietà immobiliari destinate a utilizzi commerciali (come supermercati e ipermercati) e aziendali (uffici e fabbriche). La stessa situazione si sta verificando anche in Italia, che dal punto di vista finanziario non è tra i paesi più solidi.
Ed è proprio l’Italia ad essere particolarmente a rischio se la bolla immobiliare dovesse esplodere. E questo dipende anche dal fatto che negli ultimi anni il settore immobiliare nel Paese ha subito una flessione significativa. Secondo gli analisti più cauti, questo calo del 14% potrebbe essere considerato una diminuzione fisiologica.
Tuttavia, tale diminuzione può essere attribuita in gran parte all’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori e alla maggiore diffidenza delle banche nel concedere mutui ipotecari.
In Italia è allarme rosso per il mercato immobiliare
La situazione è complessa poiché l’inflazione, la sfiducia e i rialzi dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) potrebbero portare a conseguenze estreme. L’Italia, in particolare nelle grandi città come Milano e Roma, è particolarmente sensibile alle questioni immobiliari, poiché gli aumenti dei prezzi degli affitti e delle vendite alimentano le diseguaglianze sociali.
Un ulteriore motivo di preoccupazione riguarda la rivoluzione delle “case green” e la direttiva dell’Unione Europea che regola la vendita delle case in Italia a partire dal 2033. Secondo la direttiva “Case Green” (EPBD), le case con una classificazione energetica inferiore a D non potranno essere vendute o affittate dopo il 2033.
Di conseguenza, le case con una classificazione inferiore diventerebbero beni poco affidabili per scopi di prestito o mutuo ipotecario, persino per coloro che intendono pignorarle per recuperare i soldi da un debitore.
In questo scenario, il valore delle case subirebbe un crollo così repentino da mettere in crisi non solo il settore immobiliare e edilizio, ma anche tutte le filiere interdipendenti, generando una crisi economica nazionale di proporzioni fatali.
Cosa succede se esplode la bolla immobiliare?
Cosa potrebbe succedere se la bolla immobiliare dovesse esplodere? Spesso si pensa che l’esplosione di una bolla immobiliare possa essere la soluzione a un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi eccessivamente alti. Tuttavia, la realtà è che l’esplosione di una bolla immobiliare segna l’inizio della fine, poiché il repentino crollo dei prezzi provoca effetti devastanti sul mercato.
Innanzitutto, si assiste a una drastica diminuzione del numero di compravendite, in quanto diventa difficile trovare acquirenti quando i prezzi non sono stabili. Di conseguenza, molti proprietari si trovano in una situazione di “negative equity”, in cui il debito ipotecario supera il valore attuale della proprietà, e molti si vedono costretti a mettere all’asta i propri immobili a causa delle difficoltà nel pagamento dei mutui.
I mutui stessi potrebbero diventare una miccia pericolosa per l’economia bancaria, come accaduto nel 2008, quando una serie di problemi nel settore dei mutui subprime ha portato al fallimento di diversi istituti finanziari.
Comprare azioni di queste aziende e diversificare il portafoglio può essere una strategia vincente. Le 2 migliori piattaforme per farlo ad oggi secondo il nostro parere sono:
– Freedom24: per i primi 30 giorni e possibilità di conservare i fondi in denaro in un conto cumulativo D al 3% a dollari e 2.5% a euro all’anno. > clicca qui per andare sul sito ufficiale >
– Fineco Bank: 50 ORDINI GRATUITI, 12 mesi a zero canone e consulenti 100% disponibili anche online > Maggiori info sul sito ufficiale, clicca qui >
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.