Non fa che intensificarsi la pubblica battaglia che Spotify conduce contro Apple, con nuove critiche che piovono circa le controverse politiche del suo App Store.
Il CEO di Spotify, Daniel Ek, in un lungo post pubblicato mercoledì su Twitter ha scritto: “come sottolineato già da molti imprenditori, Apple è spudorata nel suo bullismo, compresi i nostri recenti sforzi per aiutare gli autori a vendere più audiolibri”.
“Apple agisce nell’interesse personale” dice ancora il CEO di Spotify “ma sembra anche non preoccuparsi né della legge né dei tribunali”. “Per quanto ancora distoglieremo lo sguardo da questa minaccia per il futuro di internet?” domanda quindi Daniel Ek “a quanti altri consumatori verrà negata la possibilità di scegliere? Se ne è parlato molto, e parlare è utile, ma abbiamo bisogno di agire ora”.
Questi ultimi commenti del CEO di Spotify arrivano mentre voci di spicco del mondo della tecnologia si stanno nuovamente esprimendo contro le pratiche dell’App Store di Apple, in seguito ai recenti commenti del patron di Tesla e Space X, Elon Musk.
Anche il multimiliardario sudafricano infatti ha espresso alcune critiche rispetto alle politiche di Apple, e su Twitter ha scritto un post in cui si legge che le pratiche di Apple erano “preoccupanti”. Inoltre di recente Musk ha accusato Apple di sopprimere il dibattito richiedendo alle app nel suo store di rispettare determinati standard di contenuto.
In un suo tweet Musk ha inoltre taggato in modo specifico l’account Twitter del CEO di Apple Tim Cook.
Da Spotify ripetute critiche alle politiche dell’App Store di Apple
Spotify, nota piattaforma per lo streaming musicale, nel mese di settembre ha lanciato la sua attività di audiolibri, e ha costantemente denunciato il “comportamento anticoncorrenziale” di Apple.
Nel mese di ottobre Spotify ha pubblicato sul blog un post in cui si legge: “Apple continua ad ostacolare le capacità di Spotify e di altri sviluppatori di fornire una user experience senza interruzioni, e le sue restrizioni danneggiano tanto i creatori quanto i consumatori”.
Secondo quanto riportato dal New York Times, l’App Store di Apple ha rifiutato l’app di Spotify tre volte a ottobre, sostenendo che la sua nuova offerta di audiolibri abbia infranto le regole di Apple che stabiliscono in che modo gli sviluppatori possono comunicare con i clienti sugli acquisti online.
Queste due società hanno continuato a scontrarsi sulle regole dell’app store di Apple per quasi sette anni, con Spotify che ha criticato Apple per la pratica di riscuotere una commissione del 30%.
Una vicenda che ha richiamato l’attenzione di diversi osservatori, tra cui John Freeman, analista di CFRA, il quale ha affermato che Apple sta “giocando a un gioco pericoloso” ed ha anche aggiunto che il colosso tech “è meglio che abbia una buona ragione per rifiutare l’app” altrimenti il rischio è che si ritrovi gran parte dell’opinione pubblica contro.
Lo stesso analista ha anche osservato che le autorità di regolamentazione europee hanno già avviato un’indagine antitrust contro la società, e nel frattempo il Congresso degli Stati Uniti sta valutando misure volte a ridurre lo strapotere dell’App Store di Apple.
L’analista di CFRA ritiene che “Spotify potrebbe avere un punto di leva da cui trarre vantaggio”, ed ha spiegato: “se fossi in loro giocherei la carta di Davide contro Golia”.
Tuttavia bisogna ammettere che, da un punto di vista strettamente commerciale, le probabilità che qualsiasi lotta sulla questione dell’App Store di Apple veda spostarsi l’ago della bilancia a favore di Spotify nel breve termine sono piuttosto ridotte, anche se l’app di streaming musicale dovesse avere successo.
Freeman spiega che dal suo punto di vista la situazione dell’App Store di Apple non rientra tra i principali problemi di Spotify in questo momento. L’analista si riferisce al fatto che attualmente la priorità dell’app per lo streaming musicale deve risolvere principalmente problemi legati al calo degli utili. Le azioni di Spotify infatti hanno subito un calo del 70% quasi nel corso del 2022.
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