I Paesi Nato e in generale Unione Europea e Stati Uniti, non sono riusciti attraverso la strada della diplomazia, ad impedire che la crisi ucraina sfociasse in un conflitto armato con la Russia, dopodiché sono scattate le sanzioni e contestualmente gli aiuti, militari ed economici, a Kiev.

Le sanzioni hanno prodotto danni economici ben al di sotto delle aspettative per la Russia, mentre i Paesi europei continuano ad avere tutta una serie di ripercussioni negative con effetti sempre più evidenti sull’economia reale, e prospettive sempre meno incoraggianti per il prossimo futuro.

JP Morgan: in arrivo “Uragano economico”

Mentre l’Ue approva il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, muovendo così un altro passo verso l’indebolimento del nostro sistema economico, le previsioni della nota banca d’affari JP Morgan ci offrono la possibilità di dare un’occhiata a ciò che ci attende nelle prossime settimane.

Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, ha infatti paventato uno scenario oltremodo negativo, una vera e propria catastrofe economica e quindi sociale nel futuro dei Paesi occidentali. Tutto questo mentre la Russia di Vladimir Putin dimostra di risentire ben poco degli effetti delle sanzioni, con il rublo che non è mai stato così forte.

L’amministratore delegato della nota banca di investimenti finanziari ha parlato per l’esattezza di un “uragano economico” che sarà causato dalla riduzione del bilancio della Federal Reserve e dalla guerra in Ucraina, con un picco di aumento dei prezzi di materie prime ed energia.

Inutile dire che le parole del CEO di JP Morgan hanno alimentato il pessimismo che già pervade i mercati e che spaventa i consumatori tanto negli Stati Uniti quanto in Europa. La recente dichiarazione di Jamie Dimon arriva a pochi giorni da un’altra sua dichiarazione riguardo a “nuvole di tempesta sull’economia”.

È sempre più evidente un pessimismo crescente riguardo le prospettive economiche future vista la sitazione attuale ed i suoi possibili sviluppi, soprattutto nelle parole del CEO di JP Morgan che annuncia l’arrivo di questo “uragano di cui nessuno conosce l’entità” motivo per cui la banca, come lui stesso afferma “si sta preparando con un approccio molto conservativo sul suo bilancio”.

“È meglio che vi prepariate” avverte quindi Jamie Dimon “in questo momento c’è un po’ di sole, le cose stanno andando bene e tutti pensano che la Fed possa gestire la situazione. Ma quell’uragano è proprio là fuori, in fondo alla strada, in arrivo sulla nostra via”.

Quali sono le cause dell'”uragano economico” in arrivo?

Le nefaste previsioni di Jamie Dimon traggono origine prima di tutto dall’annuncio fatto dalla Federal Reserve riguardo una riduzione del bilancio e dell’inversione dei programmi di acquisto di obbligazioni di emergenza.

Si prevede infatti che verso l’inizio di questo mese, nell’ambito del Quantitative tightening, cioè lo strumento che le banche centrali usano per ridurre la liquidità nell’economia, vi sarà un aumento fino a 95 miliardi di dollari in partecipazioni obbligazionarie ridotte.

JP Morgan ha detto a questo proposito: “non abbiamo mai avuto Qt come questo, quindi al momento è come se fossimo di fronte a qualcosa di imprevedibile di cui si potranno scrivere libri di storia per 50 anni”. E come se non bastasse Jamie Dimon ha definito i piani della Federal Reserve “un errore enorme”, compresa la dinamica dei tassi negativi.

Secondo il CEO di JP Morgan le banche centrali “non hanno scelta perché c’è troppa liquidità nel sistema. Devono rimuovere parte della liquidità per fermare la speculazione. Ridurre i prezzi delle case e cose del genere”.

Le previsioni di JP Morgan e il problema della guerra in Ucraina

E per quanto riguarda la guerra in Ucraina, in che modo incide sulla realizzazione degli scenari catastrofici prospettati da Dimon? Anzitutto vi è la questione materie prime, con l’impennata dei prezzi soprattutto in ambito alimentare ed energetico.

Quello che si sta combattendo in Ucraina è senza dubbio il peggior conflitto armato in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale, con tutto ciò che ne consegue, a cominciare dagli effetti sul mercato del petrolio, letteralmente impazzito.

Un mercato che si avvia rapidamente “sulla strada di un rialzo fino a 150 o 175 dollari al barile” come spiega Dimon. E le responsabilità per quello che attende i Paesi europei sono in tutto e per tutto politiche, non solo perché la politica non è stata in grado di gestire la crisi ucraina in modo tale da fermare il conflitto armato in corso da 8 anni, lasciando invece che si estendesse fino a coinvolgere direttamente la Russia, ma anche perché, e questo lo ammette lo stesso CEO di JP Morgan, l’Europa non sta intraprendendo le azioni adeguate per proteggersi da ciò che accadrà con il petrolio nel breve termine.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.