Un rapporto della banca d’affari Goldman Sachs conferma che l’intelligenza artificiale (AI) potrebbe mettere a rischio 300 milioni di posti di lavoro a fronte di un aumento del PIL globale. Quali sono le previsioni?
L’intelligenza artificiale di tipo “generativo”, cioè in grado di creare contenuti non distinguibili da quelli concepiti dall’uomo, sta cambiando il modo in cui lavoriamo e ciò potrebbe portare a una riduzione di alcuni posti di lavoro sia negli Stati Uniti che in Europa.
Tuttavia l’impatto negativo iniziale potrebbe essere bilanciato dalla nascita di nuove opportunità di lavoro in settori che non esistevano prima.
Goldman Sachs ha analizzato l’effetto che l’intelligenza artificiale avrà sul modo di lavorare, sul mondo del lavoro e sulla crescita produttiva ed economica globale.
L’impatto negativo dell’Ai sul mondo del lavoro
L’intelligenza artificiale (AI, Artificial intelligence) può essere utilizzata per automatizzare processi ripetitivi e questo, come la storia insegna, porterà a una riduzione della necessità di lavoratori per eseguire queste attività.
Nel report “The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth” (Gli effetti potenzialmente ampi dell’intelligenza artificiale sulla crescita economica), Goldman Sachs ha stimato una perdita di 300 milioni di posti di lavoro a livello globale.
Gli effetti dell’Ai a lungo termine
Il primo impatto negativo lascerà spazio a un miglioramento delle modalità di lavoro e a una crescita dell’occupazione, portando a un aumento del PIL globale.
L’intelligenza artificiale da un lato allontanerà i lavoratori da tutte quelle attività automatizzate mentre dall’altro lato creerà nuovi posti di lavoro, come ad esempio quelli legati alla progettazione, alla cybersecurity, alla gestione e alla manutenzione dei sistemi Ai stessi.
Inoltre, l’Ai può migliorare l’efficienza e la produttività in molte industrie, aprendo nuove opportunità di lavoro in settori come la sanità, l’agricoltura, la logistica e molti altri.
Praticamente che l’intelligenza artificiale non sostituirà completamente i lavoratori umani, ma piuttosto aumenterà la loro efficienza e la loro capacità di prendere decisioni migliori.
La combinazione tra produttività maggiore, nascita di nuovi posti di lavoro e riduzione dei costi del lavoro porterà a una crescita economica.
Secondo Goldman Sachs, l’aumento del PIL potrebbe aumentare dell’1,5% la produttività annuale del lavoro in 10 anni e del 7% il PIL globale annuo.
È importante che i governi, le imprese e i lavoratori si preparino a un futuro in cui l’intelligenza artificiale sarà sempre più presente nei luoghi di lavoro. A tal proposito è probabile che ci sia una transizione graduale verso l’uso dell’Ai nei luoghi di lavoro, con la necessità di formare i lavoratori esistenti e di assicurare che siano in grado di adattarsi a nuovi modi di lavorare.
Di fatto le istituzioni dovranno lavorare alla possibilità di aggiornare e integrare le competenze di coloro che perderanno il lavoro perché sostituito dall’AI in modo da garantire loro un posto nel nuovo contesto.
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