rialzo titolo

Dopo diverse sessioni ribassiste assistiamo oggi ad un significativo rally delle Borse europee e asiatiche. Vediamo un rialzo del +1% di STOXX 600, e del +3,3% di Nikkei. Nel frattempo lo S&P 500 ha prima recuperato il ribasso del 2,4% e poi ha registrato un incremento del +2,6%.

Ma cosa è successo esattamente dopo la seduta di giovedì di Wall Street, e cosa ha innescato questo rally storico? Gli analisti ci forniscono varie spiegazioni, cominciando dalla lettura dell’inflazione core, che raggiunge il picco massimo di 40 anni, e che ha innescato forti vendite dei futures.

Queste sono state subito seguite da un deciso rimbalzo che ha determinato un recupero del +5% dai minimi per gli indici Usa.

Mai visti valori così estremi nelle due direzioni in un solo giorno

Bloomberg, che raccoglie questi dati da almeno 30 anni, ha spiegato che prima d’ora il mercato non aveva mai registrato valori così estremi in entrambe le direzioni nello stesso giorno di negoziazioni.

L’indice Dow Jones nella giornata di ieri, giovedì 13 ottobre, ha gadagnato oltre 800 punti dopo aver toccato i minimi di fine settembre. Per l’S&P 500 il minimo era invece a circa il 20% dal picco registrato quest’estate, quindi il movimento potrebbe essere stato determinato per buona parte da una componente tecnica, almeno in una prima fase.

Craig Erlam, senior analyst di Oanda, ha commentato la giornata storica di Wall Street affermando: “quello che è seguito è stato straordinario e potrebbe essere stato esacerbato da una copertura di posizioni short, forse anche da un po’ di panico”.

Secondo alcuni osservatori le ragioni del rally cui abbiamo assistito oggi potrebbero essere ricercate nel supporto dei grafici giornalieri, oppure nelle “coperture degli option trader, che hanno avuto bisogno di liquidare le posizioni short quando gli investitori hanno iniziato a fare profit taking dalle opzioni put durante il precedente selloff” come riporta Investing.com.

Secondo Danny Kirsch, head of options presso Piper Sandler & Co. si tratta di “un evento molto ben coperto. Il trading è come un evento possato, vendi le tue coperture, contribuendo al rally del mercato”.

Questo rimbalzo potrebbe voler dire che il mercato ha raggiunto quello che per ora è il suo punto più basso secondo l’esperto di Oanda che spiega: “data l’entità dei ribassi dal picco di agosto, questo non significa necessariamente che il peggio sia improvvisamente alle spalle”.

Soprattutto in questo particolare contesto, spiega ancora l’analista di Oanda, in cui “l’inflazione è così ostinata, il mercato del lavoro così rigido, e la Fed così determinata a procedere a rialzi più aggressivi”.

Nelle prossime settimane quindi molto dipenderà da come gli investitori si saranno posizionati e come risponderanno alla stagione degli utili che inizia proprio oggi con gli aggiornamenti trimestrali di JP Morgan, Citigroup Inc e Morgan Stanley.

Craig Erlam ha aggiunto a tal proposito: “non c’è bisogno di dire che ci avviciniamo a questa stagione con aspettative molto basse sia per quanto riguarda i risultati positivi e negativi, che per quanto riguarda le prospettive. Si tratta solo di capire quanto le aziende saranno pessimiste e quanto gli investitori saranno disposti a chiudere un occhio”.

“Tutto dipende da quanto in basso viene fissata l’asticella e, vista la performance dei mercati azionari statunitensi degli ultimi mesi, mi aspetto che non ci sia molta luce sotto” ha quindi concluso l’analista di Oanda.

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