Un terremoto in casa Juventus è stato innescato dalle indagini combinate di Consob e Procura di Torino per ipotesi di falso in bilancio e manipolazione del mercato. Nella serata di ieri, 28 novembre, il consiglio di amministrazione della società ha dato le dimissioni in blocco.
Finisce quindi, dopo 12 anni, l’era Agnelli, e sarà Arrivabene, l’ad di Ferrari, a guidare la fase di transizione al termine della quale si arriverà alla nomina dei nuovi vertici. La riunione è già stata fissata al 18 gennaio 2023, ma nel frattempo il mercato ha subito accusato il colpo con il titolo che, dopo aver raggiunto un teorico del -9,6% ha registrato un movimento ribassista del -4,1% fino a 0,2682€.
La holding di casa Agnelli, Exor, proprietaria del club Juventus, ha emesso un comunicato separato con il quale annuncia che si appresta ad indicare Gianluca Ferrero per il ruolo di presidente della società, mentre il ruolo di direttore generale verrà ricoperto da Maurizio Scanviano, una figura molto vicina a John Elkann, nonché già Ad/Dg del Gruppo GEDI.
Per quel che riguarda nello specifico le accuse mosse dalle autorità finanziarie e giudiziarie, la società ha emesso nella terda serata di ieri una nota con cui fissa i punti di interesse nell’ambito dell’indagine avviata. Sul sito ufficiale della Juventus è possibile infatti leggere i comunicati ufficiali nella loro interezza.
L’ormai ex presidente Andrea Agnelli, dopo aver fatto le dovute precisazioni, nella lettera indirizzata ai dipendenti cita i successi passati e i problemi che la società bianconera ha affrontato nell’ultimo periodo.
“Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale” scrive Agnelli nella sua missiva “in quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita”.
E al terremoto in casa Juventus si va ad aggiungere anche lo scossone in casa Ferrari, con l’uscita di Mattia Binotto, che nel 2019 era stato nominato team principal della scuderia di Formula 1 al posto di Arrivabene.
E mentre si attende che venga indicato il nuovo team principal il titolo Ferrari accusa il colpo e perde il -1,3% fino a 207,60 euro. Exor invece ne risente ben poco, e perde appena un -0,3% fino a 74,26 euro alla Borsa di Amsterdam.
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