Improvvisa impennata per il prezzo di Ethereum (ETH) che nelle ultime 24 ore ha registrato un incremento di valore del +5,26% al momento della stesura di questo articolo. Ma il vero picco di aumento per la seconda crypto per capitalizzazione di mercato è stato nella giornata di ieri, 18 luglio 2022, dopo l’annuncio ufficiale della data del Merge che sarà il 19 settembre prossimo.
Sicuramente è ancora troppo presto per poter affermare con certezza che Ethereum è ripartito per andare a registrare nuovi massimi, ma quello che vediamo è un rapido recupero che nel giro di meno di una settimana ha portato Ethereum dai 1.008 dollari del 13 luglio agli attuali 1.577 dollari.
Ethereum riparte? Merito del Merge
Si è parlato a lungo dell’importanza di questo evento per la blockchain di Ethereum, ed ora abbiamo una data ufficiale, quella del 19 settembre 2022, giorno a partire dal quale ETH passerà dal sistema Proof of Work (Pow) al sistema Proof of Stake (Pos), con conseguente riduzione del 99% dei consumi di energia necessari per validare le transazioni sulla blockchain, e sembra essere stata proprio questa prospettiva ad aver spinto verso l’alto il valore della crypto.
Nel frattempo anche Bitcoin (BTC) ha recuperato terreno raggiungendo quota 22.000 dollari, un livello che non si vedeva da oltre un mese ormai. Questi ultimi movimenti fanno sperare che la raffica di liquidazioni forzate legate ai fallimenti della stablecoin Terra-Luna, di Three Arrows Capital e di Celsius Network, siano ormai acqua passata e che ora il mercato delle criptovalute sia pronto a ripartire, ma sarebbe una conclusione prematura.
Quel che è certo è che Ethereum sta salendo e questa volta è proprio ETH a trainare BTC e non il contrario. Tra l’altro non possiamo non considerare che parte della ripresa dipende anche dall’andamento del Nasdaq, titolo cui le crypto sembrano ormai strettamente connesse.
La maggior parte del merito comunque sembra debba essere attribuita al Merge, il bivio per tanti mesi rinviato che porterà ETH sulla Pos. Ricordiamo che la stessa blockchain Bitcoin utilizza il sistema della Pow, così come Ethereum, fino al 18 settembre quanto meno, e questa svolta andrà a ridurre drasticamente i consumi energetici connessi alla validazione delle operazioni sulla sua blockchain, con riduzione dei costi delle operazioni.
Eppure non mancano gli scettici, specie tra i bitcoiner, che ritengono che solo la Pow sia in grado di garantire elevati standard di sicurezza.
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