È in arrivo il concordato preventivo biennale con nuove regole stringenti: ecco cosa sapere!
Nell’ambito delle nuove strategie fiscali delineate dal governo, si profila un interessante accordo tra i lavoratori autonomi e l’Erario riguardo ai redditi, con una durata di due anni, da cui si stima che l’Erario possa raccogliere circa 760,5 milioni di euro.
Le nuove disposizioni propongono una modernizzazione dell’intero sistema fiscale, con un occhio di riguardo all’impiego di tecnologie all’avanguardia, in particolare l’intelligenza artificiale, nella lotta all’evasione.
Al centro di questa rivoluzione vi è il concordato preventivo biennale, che permetterà ai contribuenti di concordare in anticipo per due anni i propri redditi. L’Agenzia delle Entrate proporrà ai contribuenti di aderire entro aprile 2024 (con una scadenza definitiva fissata al 15 marzo). I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno.
Questo accordo è rivolto a coloro che possiedono una Partita IVA riferita ad attività d’impresa, arti o professioni, compresi coloro che versano imposte forfettarie e coloro che applicano indici sintetici di affidabilità.
Concordato preventivo biennale: le nuove regole
È in arrivo il nuovo concordato preventivo biennale e sembra che l’implementazione di nuove procedure avrà un impatto significativo sulle tempistiche e i processi per i contribuenti e i professionisti che li assistono.
Secondo il nuovo concordato preventivo biennale, i contribuenti dovranno trasmettere autonomamente i punteggi ISA all’Agenzia delle Entrate entro il 20 luglio 2024, a seguito del quale solo se avranno un punteggio di affidabilità fiscale pari a 8 o superiore per il periodo d’imposta 2023 si vedranno recapitare la proposta di concordato. Dopodiché avranno soltanto 5 giorni per accettarla o rifiutarla.
Cosa succede se si rifiuta il concordato preventivo biennale?
Le partite IVA che non accettano la proposta di concordato preventivo biennale vedranno decadere la proposta di tassazione per i due anni successivi e verranno sottoposti a controlli. Il contribuente che non arriva al concordato viene trasferito in “liste selettive ai fini delle competenti verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria”.
I casi in questione sono tanti, da chi auspica di risparmiare con il metodo ordinario a chi è obbligato i alla presentazione degli Isa e vantano un indice di affidabilità fiscale minore di 8 fino a chi ha debiti tributari superiori a 5.000 euro.
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