Secondo gli ultimi dati sulle frodi online in Italia sono almeno uno su tre i cittadini ad aver subito un tentativo di frode. Il numero complessivo degli italiani che si sono trovati ad affrontare questo genere di problematica risulta aver raggiunto infatti nel corso degli ultimi tre mesi quota 14 milioni.
Un numero decisamente alto che, tuttavia, non preoccuperebbe se non fosse che è emerso che almeno un italiano su dieci non è in grado di riconoscere i tentativi di frode.
L’indagine è stata condotta nel mese di febbraio 2023 da Revolut, app per i pagamenti online che offre anche la possibilità di comprare e vendere criptovalute, in collaborazione con i ricercatori di Dynata.
L’obiettivo era quello di capire se gli italiani sono effettivamente in grado di riconoscere le minacce informatiche oppure no, e se sanno cosa bisogna fare quando ci si trova davanti ad un tentativo di frode.
Quanti subiscono tentativi di frode online e quali sono le truffe più comuni
Uno dei dati emersi dalla recente ricerca di Revolut e Dynata è il numero di italiani che hanno subito tentativi di frode, con il 32% degli intervistati che ha affermato di essersi trovato in questo genere di situazione almeno una volta negli ultimi 3 mesi.
Il numero comprende quindi anche quei cittadini che erano bersaglio di truffe e frodi ma che sono riusciti a gestire la situazione facendo in modo che il tentativo di frode non andasse a buon fine.
Tra i vari tentativi di frode quello più comune riguarda il phishing via mail, che ha interessato il 22% degli intervistati, seguono quelli via sms (18%), con un 4% che ha invece riferito di aver ricevuto una notifica da terzi circa la presunta compromissione dei propri dati personali.
Inoltre un 3% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di una transazione fraudolenta negli ultimi 90 giorni. Questo risulta essere accaduto soprattutto alle donne, con un 4% contro il 2% degli uomini, con una maggiore frequenza tra i consumatori nella fascia di età 25-34, probabilmente per via del maggior utilizzo dei metodi di pagamento online e servizi di piattaforme digitali.
Un italiano su 5 non adotta misure per proteggere i dati
Lo stesso studio ha messo in luce altri aspetti interessanti, tra cui il fatto che almeno un italiano su 5 non adotta misure specifiche per proteggere i propri dati personali.
In questo 21% circa vi è un 10% che si limita a sperare per il meglio, un 6% che ritiene che sia sufficiente stare attenti per non finire vittime di una truffa, mentre un 5% semplicemente non sa quali sono le misure da adottare per tenere al sicuro i propri dati sensibili.
Il restante 79% circa degli italiani invece adotta misure di vario tipo per ridurre il rischio di essere vittime di truffe e frodi informatiche.
Cosa fare per evitare le truffe su internet
La maggior parte degli italiani adotta delle misure per tenere al sicuro i propri dati personali e in particolare, secondo il recente sondaggio, il 44% effettua acquisti solo su siti ritenuti affidabili, il 39% utilizza un sistema di autenticazione a 2 fattori, e un 26% cambia di frequente la password e non usa mai password già usate in passato.
C’è poi un 14% di intervistati, che diventa il 21% se si scende nella fascia di età tra 18 e 24 anni, che afferma di usare anche carte di pagamento virtuali, in modo da poter contare su un maggior grado di sicurezza quando si fanno acquisti su internet.
Ad essere più colpita dalle truffe online è la fascia di età che va dai 55 anni in su, nella quale le vittime di truffe raggiungono una quota del 12%, mentre la media nazionale si attesta intorno al 9%. Ed è in questa fascia di età che troviamo il maggior numero di persone convinte che sia sufficiente prestare attenzione per evitare le truffe.
Per evitare le truffe online quindi Revolut consiglia di:
- prestare attenzione alle e-mail o agli SMS che si ricevono
- ricordare che nessuno “con intenzioni genuine ti dirà mai di trasferire denaro da o verso un conto Revolut per ragioni di sicurezza o perché un altro conto è stato compromesso. Se qualcuno ti chiede di farlo, è una truffa”.
- non condividere mai il proprio codice monouso o una password ricevuti da una banca
- prestare attenzione ai messaggi che arrivano da qualsiasi persona o azienda, specialmente se sono presenti link o numeri: il miglior modo per contattare qualsiasi azienda è ancora quello di rivolgersi a siti o app ufficiali dell’azienda stessa.
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