Caro voli: le compagnie aeree puntano il dito contro il governo italiano. Cosa chiedono all’UE?L’estate ha rimarcato gli effetti dell’inflazione, mostrando la fragilità del settore del turismo italiano con prezzi alle stelle. In particolare il caro voli rappresenta un tasto dolente per chi viaggia in aereo.
L’inflazione è caratterizzata dall’aumento generalizzato e persistente dei prezzi dei beni e dei servizi e tra i settori che subiscono l’impatto più diretto e immediato c’è l’industria dei trasporti aerei.
Il fenomeno incide sui costi operativi delle compagnie aeree in vari modi: costi del carburante (prezzi del petrolio e del carburante per aeromobili) e costi delle forniture e dei materiali necessari per l’operazione e la manutenzione degli aerei (es. pezzi di ricambio, delle attrezzature di terra e delle componenti elettroniche).
Quando i costi operativi aumentano in modo significativo, le compagnie possono considerare l’opzione di aumentare i prezzi dei biglietti per compensare la perdita di margine. Questo può avere un impatto diretto sui consumatori, che potrebbero trovarsi a pagare tariffe più elevate per i loro viaggi.
Contrasto del caro voli: ecco la reazione delle compagnie
Il governo italiano ha cercato di arginare il caro voli approvando con il decreto Assett l’imposizione di prezzi calmierati per i voli da e per le isole, scatenando le polemiche delle compagnie aeree. Sostanzialmente le tariffe non possono cambiare in relazione alla rotta con le isole (Sicilia e Sardegna), a un picco di domanda nei periodi più caldi e a uno stato di emergenza. Inoltre non è più ammessa l’applicazione di algoritmi con cui il prezzo segue la profilazione dell’utente (che andrebbe sempre e comunque indicata).
Da Ryanair che sta pensando di tagliare i collegamenti con Sicilia e Sardegna all’associazione di categoria Airlines for Europe che grida alla violazione dei diritti e della liberà delle compagnie di stabilire le tariffe e teme la creazione di un precedente: la questione del caro voli rischia di allontanare l’Italia dall’Europa.
Qual è la posizione del ministro?
Il Mimit (Ministero delle Imprese e del made in Italy) non indietreggia e sostiene di aver adottato misure in linea con le direttive in materia di tutela dei consumatori in presenza di casi speculativi o comunque distorsivi, come quelli riportati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). Per questo si è reso disponibile a fornire qualsiasi elemento a fronte di eventuali richieste da parte della Commissione europea.
Dal canto suo infatti, Bruxelles sta seguendo la questione e avrebbe dichiarato al Financial Times di avere intenzione di valutarne “la compatibilità con il diritto dell’UE”.
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