Il tavolo tecnico aperto tra il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e i nuovi vertici della Rai ha suscitato dibattiti sul futuro del Canone Rai, la tassa pagata dai contribuenti italiani per finanziare la televisione pubblica.
Durante l’incontro, tenutosi il 23 giugno, sono stati presenti anche tecnici del Ministero dell’Economia, e si sono avviati confronti che definiranno gli aspetti strategici ed economici della Rai.
Si arriverà all’abolizione del Canone Rai?
Il tema principale di discussione è il Canone Rai, con da un lato la richiesta di abolizione proveniente dalla Lega e, dall’altro, l’opinione dei manager della Rai che sottolineano le difficoltà economiche dell’azienda nel sostenersi senza questa imposta.
Al momento, la priorità sembra essere la ricerca di nuove soluzioni che consentano alla Rai di trasformarsi in una Digital Media Company, evidenziando l’importanza della modernizzazione e l’adozione di nuove tecnologie.
La posizione di Giorgetti risulta complicata, in quanto membro della Lega e al tempo stesso Ministro dell’Economia, quindi si trova nel mezzo di una situazione in cui occorre cercare una mediazione pragmatica. Durante l’incontro, si è discusso con l’azionista, cercando di ascoltare le diverse posizioni. È importante sottolineare che le persone presenti all’incontro sono state nominate dall’azionista e non come soggetti liquidatori.
Quali sarebbero le conseguenze, per la tv pubblica, dell’abolizione del Canone Rai
Abolire il Canone comporterebbe conseguenze tutt’altro che trascurabili, e a detta dei vertici della TV di Stato sarebbe disastroso per le finanze della Rai, che attualmente riceve 1,5 miliardi di euro all’anno grazie al Canone.
Questo infatti rappresenta una parte vitale del loro fatturato di 2,7 miliardi di euro, e una modifica del metodo di riscossione potrebbe causare una perdita stimata del 30%, pari a circa 500 milioni di euro.
La strada attuale della Rai, in breve, è quella di focalizzarsi sulla modernizzazione della radiotelevisione, in linea con lo sviluppo delle piattaforme digitali e la trasformazione digitale dei consumi.
Questa sfida mira a rispondere alla competizione intensificata dai player over-the-top che offrono contenuti via streaming e che si concentrano sulla personalizzazione dell’esperienza utente. Tuttavia, abbandonare completamente e immediatamente il Canone è impossibile per stare al passo con queste logiche.
Gli osservatori ritengono improbabile una riduzione del Canone nel 2024 e suggeriscono un approccio parallelo che studi alternative per garantire la certezza delle risorse e combattere l’evasione fiscale, puntando anche alla riduzione dei costi e degli sprechi per sanare il debito attuale di 580 milioni di euro.
Il prossimo appuntamento importante sarà la riunione del consiglio di amministrazione della Rai, programmata per la giornata di oggi, 26 giugno, durante la quale verrà esaminata la bozza del contratto di servizio che successivamente passerà all’esame della Commissione di Vigilanza.
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