Il calo del mercato immobiliare europeo è realtà ormai: cosa sta accedendo in Italia?
Il mercato immobiliare riveste un ruolo importante nell’economia di un Paese, influenzando diversi aspetti dell’andamento finanziario a livello nazionale. Quando si parla di mercato immobiliare, ci si riferisce non solo alla compravendita di case, ma anche alla costruzione e locazione di proprietà.
Di fatto l’edilizia civile è un vero motore economico perché la costruzione di abitazioni crea una domanda per materiali da costruzione, servizi edili e manodopera, stimolando così l’attività economica. Questo significa più opportunità di lavoro, una crescita nei settori connessi e una spinta all’innovazione tecnologica nel campo delle costruzioni.
Tuttavia può anche essere un elemento di rischio finanziario. Le crisi immobiliari hanno dimostrato come un mercato immobiliare instabile o in declino possa avere effetti a catena, coinvolgendo il sistema bancario, le istituzioni finanziarie e, in definitiva, l’intera economia.
Dal punto di vista del governo, il mercato immobiliare è una fonte significativa di entrate fiscali grazie alle tasse sulle compravendite, sulle locazioni e sulle proprietà contribuiscono al bilancio pubblico.
Il calo del mercato immobiliare è una realtà
Il recente rapporto dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare delle Entrate indica una contrazione significativa delle compravendite di abitazioni nel secondo trimestre del 2023 in cinque Paesi dell’Eurozona: Italia, Spagna, Francia, Germania e Inghilterra.
I Paesi dell’Eurozona chiuderanno l’anno con una riduzione di circa l’1,2% rispetto all’anno precedente, toccando una soglia appena superiore a 900 miliardi di euro.
Qual è la situazione in Italia?
Con il suo +3,6%, l’Italia è controcorrente registrando un lieve calo rispetto all’anno precedente (maggiormente concentrato su commerciale e ramo alberghiero). La diminuzione ha colpito soprattutto i comuni capoluogo, seguiti dai comuni minori con una riduzione. I capoluoghi del Centro subiscono le perdite più consistenti mentre nel Nord Est e nel Centro la variazione negativa è più marcata rispetto alle altre regioni. Al contrario, nelle Isole si osserva una diminuzione meno pronunciata.
L’analisi delle variazioni evidenzia una costante contrazione delle compravendite, ma tale calo aumenta in maniera proporzionale con l’aumento delle dimensioni delle abitazioni, con una diminuzione del 10,1% per le unità più piccole e del 18,7% per quelle di dimensioni superiori a 145 mq.
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