Da diversi giorni molti Paesi europei sono assediati da una morsa di calore africano e dall’emergenza idrica. Così l’Italia, assieme ad atri Paesi in Europa e in America, stanno affrontando le conseguenze dirette del tanto discusso riscaldamento globale.
L’anticiclone africano denominato “Caronte” è infatti solo una delle tante conseguenze del global warming. Il segno più evidente è proprio l’aumento estremo delle temperature, causato soprattutto dalle massicce emissioni di gas serra negli ultimi decenni, che hanno contribuito a portare i Tropici nel Mediterraneo.
L’incredibile siccità che si registra in Italia, in particolare nelle regioni del nord e del centro, è quindi una conseguenza diretta di questo aumento delle temperature, oltre che alla scarsità delle piogge di quest’anno.
La World Meteorological Organization ha affermato: “a causa del cambiamento climatico, le ondate di caldo iniziano prima e stanno diventando più frequenti e più gravi”. E tutto ciò, come sottolineato dalla stessa organizzazione, sarebbe legato alle alte concentrazioni di gas serra, che intrappolano il calore nell’atmosfera.
La situazione è ormai critica, tanto da spingere alcuni Paesi ad adottare una serie di provvedimenti e restrizioni, non solo per quanto riguarda il consumo dell’acqua, che come sappiamo in molte città è già stata razionata, ma anche per quanto riguarda alcune attività e lavori. Vediamo quindi adesso dove sono state introdotte queste restrizioni e cosa prevedono.
Caldo record, ecco quali Paesi hanno introdotto nuove restrizioni
A causa del global warming, molti Paesi del mondo sono costretti ad affrontare questa fortissima ondata di caldo e alcuni di questi hanno deciso di correre ai ripari, introducendo delle restrizioni particolari, al fine di tutelare la salute della popolazione.
In Francia, ad esempio, a partire dalla scorsa settimana è stato imposto lo stop a concerti e raduni pubblici, soprattutto in determinate zone del Paese, come ad esempio nella regione di Bordeaux, dove il termometro ha raggiunto addirittura i 43 gradi.
Il picco registrato a Parigi invece è stato di 39 gradi. Inoltre, dato l’aumento dell’utilizzo di condizionatori, i gestori della rete elettrica sono stati costretti a importare energia dai Paesi vicini.
In Spagna, invece, il mese più caldo in assoluto nella storia recente è stato quello di maggio, seguito poi da quello di luglio, dove il picco delle temperature è stato registrato a 43 gradi.
Anche la penisola iberica è alle prese con una forte emergenza idrica. Se si osservano i dati del 2021, infatti, si può notare che le precipitazioni di quest’anno sono state il 25% in meno.
Un altro grave problema è dato dai frequenti incendi, per colpa dei quali in Catalogna sono stati distrutti più di 20.000 ettari di bosco.
Il caldo è arrivato anche nel Regno Unito. In realtà data la loro particolare disposizione geografica, le isole britanniche sono colpite in misura minore rispetto al continente europeo.
Nonostante ciò, in Galles sono state registrate temperature fino a 33 gradi per più giorni consecutivi, condizione decisamente anomala data la regione. A Londra in questi giorni è stato anche emesso un allarme sanitario di livello tre.
Il caldo record si registra anche in alcuni Paesi oltreoceano. Negli Stati Uniti, infatti, la situazione risulta essere particolarmente critica in California, dove la siccità continua addirittura da 3 anni.
Per questo motivo, molte contee hanno imposto il divieto per l’utilizzo di acqua per alcuni lavori domestici, come ad esempio per l’irrigazione dei giardini.
Anche l’Italia introdurrà restrizioni di questo tipo?
Anche dall’Italia è arrivata la conferma dell’introduzione di misure restrittive di questo tipo. La fortissima ondata di caldo che sta colpendo la nostra penisola ha generato un’emergenza idrica in molte regioni del Paese, soprattutto in quelle del Nord e del Centro Italia.
Nonostante ciò, è la Sicilia che corre concretamente un rischio più elevato di desertificazione, seguita poi dalle altre regioni del Sud. La forte siccità di queste settimane e il caldo asfissiante non danno tregua alla popolazione italiana e molti sindaci hanno dovuto introdurre delle restrizione per l’utilizzo dell’acqua potabile, sia al Nord che al Sud.
Questa situazione ha spinto le Regioni a premere, affinché venga dichiarato un nuovo stato di emergenza, ma questa volta per il clima. Intanto in Puglia, il governatore Michele Emiliano ha firmato un’ordinanza per tutelare la salute della popolazione.
La nuova norma prevede uno stop ai lavori più pesanti, a partire da quelli agricoli, nelle ore più calde della giornata (ossia dalle 12:30 alle 16) fino al 31 agosto 2022.
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