Il governo Meloni non taglierà le accise: è in arrivo il bonus benzina? Ecco quali sono le ipotesi al vaglio
Le accise sui carburanti rappresentano uno degli strumenti fiscali più importanti per molti governi perché si tratta di imposte, applicate sulla vendita di benzina, diesel e altri carburanti che costituiscono una fonte significativa di entrate per le casse statali.
Da essere una tassa fissa applicata sui prodotti petroliferi, principalmente benzina e diesel, venduti al pubblico per un motivo specifico è passata a essere parte integrante nella definizione del prezzo finale.
Le accise sono diverse dalle altre imposte indirette, come l’IVA, poiché vengono raccolte direttamente dal produttore o dal distributore al momento della vendita.
Quando diventano troppo elevate influenzano negativamente il reddito disponibile delle famiglie, in particolare quelle a basso reddito, poiché i costi dei carburanti rappresentano una parte considerevole delle loro spese. Questo può aumentare il carico fiscale per le famiglie più vulnerabili.
Bonus benzina: arrivano aiuti dal governo?
L’incremento estivo del costo della benzina, stabilmente sopra i 2 euro al litro, potrebbe spingere il governo Meloni a intraprendere azioni. In effetti il protrarsi dell’incremento del costo dei carburanti potrebbe innescare ulteriori aumenti nei prezzi di beni e servizi che dipendono dal trasporto su strada, con conseguenze negative sulle spese familiari, specialmente per coloro in una situazione economica già precaria.
Tuttavia l’eventuale riduzione delle accise sui carburanti comporterebbe una spesa di 13 miliardi di euro, risorse che il prossimo bilancio orienterà verso altre iniziative come l’estensione delle detrazioni fiscali per i lavoratori a basso reddito o la ristrutturazione delle aliquote IRPEF. Per questo il governo sta valutando l’implementazione di una carta prepagata per l’acquisto di carburante presso le stazioni di rifornimento.
Come funzionerebbe il bonus benzina?
L’ipotetico “bonus benzina” del valore di 150 euro per far fronte all’aumento dei costi di benzina o diesel destinato alle persone con redditi limitati e famiglie numerose seguirebbe il modello e i requisiti della carta sociale denominata “Dedicata a Te”, che offre 382,50 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità presso punti vendita aderenti.
Utilizzando una lista di beneficiari elaborata dall’INPS, il governo potrebbe assegnare una quantità corrispondente di queste carte “una tantum” ai soggetti idonei, coinvolgendo enti locali e Poste Italiane, come già accaduto con la carta acquisti alimentari. La carta sociale verrebbe rilasciata in base ai criteri di idoneità, senza richiesta specifica da parte del beneficiario.
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