Tra i media mainstream si parla di “tassa di Putin” oppure la chiamano “la vendetta dello zar”, peccato che le decisioni politiche che hanno prodotto i vertiginosi aumenti sulle bollette di gas e luce siano piuttosto quelle prese a Bruxelles e puntualmente avallate in Italia e negli altri Paesi Ue.
L’Unione Europea ha infatti deciso di imporre sanzioni contro la Russia (da poco è stato varato il sesto pacchetto di sanzioni) colpevole di essere intervenuta in Ucraina nel contesto di una guerra civile iniziata 8 anni prima proprio dal governo di Kiev. Il prezzo di quelle sanzioni però lo pagano anche i cittadini europei, italiani in particolare, e lo pagano caro.
Non solo, perché se qualcuno sperava che i prezzi dell’energia avrebbero iniziato ormai a tornare su valori più abbordabili, si troverà costretto a ricredersi. Con la riduzione delle forniture di gas che attraverso il gasdotto Nordstream raggiungono l’Europa, in tutti i Paesi Ue è atteso un ulteriore aumento dei prezzi, con rincari ancor più pesanti sulle bollette di gas e luce.
Il taglio delle forniture di gas ai Paesi europei ha portato i prezzi oltre i 140 euro per kilowattora, e questo si ripercuoterà sulle bollette di imprese e famiglie già ampiamente in difficoltà per via dell’inflazione e, più in generale, della crisi economica innescata da lockdown e restrizioni imposti in chiave anti-contagio nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.
Nuovi aumenti in bolletta, le stime di Nomisma energia
Ma di quanto aumenteranno le bollette di gas e luce in Italia? Nomisma energia ha effettuato delle simulazioni sulla base delle quali sono stati indicati nuovi rincari sulle bollette per un +17% per quelle del gas, e +27% per le bollette della luce.
Il presidente Davide Tobarelli ha spiegato a tal proposito che “i prezzi di gas ed elettricità sui mercati internazionali sono esplosi dopo la decisione della Russia del 16 giugno scorso di tagliare le forniture alla Germania e all’Italia”. “Inevitabilmente, ci si attende un forte rialzo sulle bollette, diversamente da quanto accaduto ad aprile quando avevano segnato un -10%” ha infatti annunciato Tobarelli “ora si torna sul trend di crescita”.
Queste percentuali, applicate alla spesa che le famiglie italiane sostengono mediamente per le bollette di gas e luce, si traducono in costi aggiuntivi che sono già stati calcolati. Secondo Nomisma energia, per quel che riguarda le bollette della luce, il costo aggiornato di un kilowattora dovrebbe arrivare a 48,5 centesimi, che comporterebbe per una famiglia media che consuma 2.700 kwh, un aumento della spesa annua di 194,4 euro.
Per quanto riguarda invece le bollette del gas, con un prezzo del gas a 1,57 euro per metro cubo, l’aumento per la famiglia media che consuma 1.400 metri cubi di metano, sarebbe do 462 euro l’anno.
Questi aumenti scatteranno però solo dopo la decisione dell’Autorità per l’Energia (Arera) che entro la giornata di giovedì comunicherà i nuovi aumenti delle tariffe relativi al terzo trimestre del 2022.
Per le famiglie aumento della spesa di 657 euro, la denuncia del Codacons
Una situazione allarmante ma che al tempo stesso non sorprende. La politica autolesionista adottata dai Paesi europei non può che produrre continui aumenti della spesa per imprese e famiglie con esborsi complessivamente sempre più insostenibili.
“Se saranno confermati i rincari ogni singola famiglia dovrà mettere in conto una maggiore spesa di 657 euro l’anno” spiegano infatti dal Codacons “una mazzata che va ad aggiungersi agli altri aumenti di spesa per le bollette causati dai rincari che si susseguono in Italia dalla fine del 2021”.
Dal Codacons arriva quindi la richiesta di tornare a prezzi amministrate dell’energia, posto che “i provvedimenti adottati fin qui dal governo e costati oltre 30 miliardi si sono rivelati insufficienti”.
Come procede lo stoccaggio del gas in vista dell’inverno
Gli aumenti di spesa per le famiglie favorisce d’altro canto lo stoccaggio di gas in quanto si riducono inevitabilmente i consumi. Per quanto riguarda l’aumento delle scorte le cose vanno infatti piuttosto bene infatti, anche se i costi sono decisamente alti viste le attuali quotazioni.
Negli stoccaggi ieri sono arrivati 98 milioni di metri cubi di gas, su un totale di 218,8, vale a dire il 45% circa del gas in arrivo, che corrisponde a tre volte i livelli di inizio settimana.
Il governo ha intanto assegnato a Snam il compito di integrare gli acquisti effettuati dai privati, in modo da poter arrivare entro la fine di giugno al 60% di riempimento degli stock, e in questo modo risulterebbe rispettata la tabella di marcia che prevede di raggiungere il 90% prima dell’inverno. Nella giornata di giovedì eravamo intorno al 55,7%, poi con le immissioni dei due giorni seguenti si è raggiunta la soglia del 56,7%.
L’ideale, per avere almeno il gas necessario a superare l’inverno, sarebbe poter sfruttare il più possibile il basso livello dei consumi in modo da spingere sulle scorte e raggiungere in fretta il 60%.
Di fatto però stiamo acquistando gas dalla Russia pagandolo molto caro, lo stiamo pagando in rubli e non abbiamo il minimo potere contrattuale. Tutto questo perché abbiamo deciso di imboccare insieme a Bruxelles, la strada delle sanzioni, quelle che dovevano mettere in ginocchio Mosca e che invece per ora hanno messo in ginocchio solo l’Europa.
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