I biliardini negli stabilimenti balneari e nelle sale giochi di tutta Italia sono ufficialmente salvi.
Secondo una norma inserita nel maxiemendamento al nuovo decreto legge Pnrr approvato in Senato, l’Agenzia delle Dogane dovrà stilare entro il 15 novembre di ogni anno l’elenco degli apparecchi “meccanici ed elettrodomestici che non distribuiscono tagliandi” (tra i quali rientrano anche i calciobalilla) che resteranno esenti dall’obbligo di verifica tecnica e quindi non rischieranno delle sanzioni (mentre prima erano previste multe fino a 4.000 euro).
Così si è finalmente risolto un pasticcio normativo nato da una determina dittatoriale emessa dalle Dogane il 18 maggio scorso che, al fine di distinguere i giochi che prevedono delle vincite in denaro da quelli che invece non ne prevedono, aveva introdotto un nuovo obbligo per tutti i macchinari azionati a gettone.
Ovviamente tra questi troviamo biliardino, carambole, biliardo, flipper e pure le macchinine dondolanti per bambini che spesso troviamo all’uscita di molti bar. Questa norma in sostanza equiparava tutti questi macchinari ai videopoker e alle slot machine.
Nei giorni scorsi, a causa dell’elevato rischio di multe salate, molti gestori hanno deciso di rimuovere i calciobalilla dai propri stabilimenti. Su questo tema si era espresso anche Marcello Minenna, direttore generale delle Dogane, chiarendo che in realtà l’Agenzia aveva “adottato regole semplificate di autodichiarazione” e che “si è fatta promotrice” della norma approvata in Senato, grazie alla quale sono stati rimossi “dagli obblighi certificativi posti dalle leggi oggi in vigore proprio i biliardini”.
Il presidente del Sindacato balneari (Sib), Antonio Capacchione, ha accolto con entusiasmo la notizia, affermando: “ringraziamo il direttore dell’Agenzia per la disponibilità dimostrata: la riapertura dei termini per la regolarizzazione e l’imminente esonero sono provvedimenti che eliminano il rischio concreto e reale di onerose sanzioni che hanno indotto molti esercenti a privare le proprie attività di giochi tradizionali, vero e proprio elemento identitario dell’estate italiana”.
Inoltre il presidente del Sib ci ha tenuto a precisare che non sono stati effettuati controlli sul territorio, né sono state inflitte multe ai balneari. Resta però l’obbligo di versare un’imposta anche per i calciobalilla e gli altri giochi che non prevedono alcuna vincita in denaro.
“E’ un’imposta che chi mette questi biliardini nei propri esercizi versa da quasi vent’anni, un fisso, una decina di euro al mese”, ha chiarito Minenna.
La stessa Agenzia aveva chiarito in una nota: “sotto l’aspetto tributario tali apparecchi sono assoggettati, da oltre vent’anni, all’imposta sugli intrattenimenti. Nulla è cambiato con la nuova regolamentazione ed è quindi oggettiva l’inesattezza delle informazioni riportate sui media”.
La notizia di questa possibile “nuova” tassa aveva però già fatto agitare Fratelli d’Italia, che aveva annunciato un’interrogazione parlamentare, denunciando “l’ennesimo tentativo di mettere le tasse per qualsiasi cosa”.
Ora i balneari si sono mossi per avanzare una nuova proposta, ossia “l’eliminazione della tassazione allorquando questi giochi siano forniti gratuitamente“.
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