La borsa di Milano ha aperto la settimana con lo stesso trend con cui aveva chiuso quella precedente. Smentendo categoricamente quegli osservatori che, a seguito dell’exploit della scorsa Ottava, avevano pronosticato un ritracciamento fin dal primo minuto di contrattazioni, le azioni Leonardo sono state subito bersagliate dagli acquisti. Il bilancio dopo neppure mezzora dall’apertura degli scambi è quindi estremamente positivo con un verde del 5 per cento oltre i 33 euro per azione. Come si può vedere dal grafico in basso il forte apprezzamento sta determinando (almeno per adesso) un netto miglioramento delle performance su base mensile (ora pari al 17 per cento) e annua (aggiornata al 77 per cento!).
La prima domanda che sorge constatando questa situazione riguarda le motivazioni: come è possibile che le azioni Leonardo stiano continuando ad apprezzarsi nonostante il sostanziale accordo tra Russia e Usa sull’Ucraina. La seconda domanda riguarda le prospettive: il titolo Leonardo dopo il nuovo balzo di oggi ha ulteriormente incrementato il suo verde e allora si è ancora in tempo per comprare oppure l’occasione è già andata?
Nei prossimi paragrafi risponderemo sia al primo che al secondo interrogativo. Prima di addentrarci nel tema ci fa piacere ricordare la grande novità sulle azioni italiane di recente lanciata dal broker eToro, In pratica sono state eliminate le spese di conversione valutaria essendo il conto in Euro.
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I motivi della corsa a comprare azioni Leonardo
La profonda distensione tra Usa e Russia sull’Ucraiana dovrebbe in teoria implicare una diminuzione della tensione geopolitica internazionale. Trump, già nel suo discorso di insediamento, fu molto chiaro affermando che sarebbe presto arrivato il momento della pacificazione. Questo scenario dovrebbe significare progressiva perdita di appeal per i titoli della difesa e delle armi come Leonardo che hanno guadagnato tantissimo dalla tensione geopolitica. E invece Leonardo si apprezza ancora. Come si può spiegare quella che a primo acchito può apparire come la classica reazione irrazionale da parte del mercato? 3
La spiegazione è molto semplice: gli Usa stanno pressando tutti i paesi della Nato per aumentare le spese militari al 5 per cento del loro PIL. Leonardo è ottimamente posizionata per sfruttare questa politica.
La nuova esortazione da parte degli Stati Uniti durante il meeting dei ministri della Difesa Nato che siu è svolto a Bruxelles. E’ stato lo stesso segretario della Difesa americano Pete Hegseth ad invitare i paesi8 Nato alleati a rivedere le loro priorità fissando come target del loro impegno alle finanze dell’alleanza, il 5 per cento del PIL.
Ricordiamo che ad oggi tra i paesi membri della Nato, ben 9 (compresa l’Italia) hanno una quota più bassa del 2 per cento del loro PIL. Roma si è già impegnata a salire al 3 per cento e proprio questa proiezione dovrebbe favorire le azioni Leonardo.
Ancora in tempo per comprare azioni Leonardo?
Quando un titolo sia su base mensile che su base annua cresce così tanto, il rischio è che lo spazio per un ulteriore apprezzamento si possa contrarre. Non sembra essere questo il caso delle azioni Leonardo che, secondo Equita, hanno spazio per salire fino a 35 euro. Per la sim milanese, le azioni del colosso della Difesa erano e restano buy.
Equita non ha dubbi nell’affermare che proprio Leonardo potrebbe trarre grande beneficio dalla crescita delle spese per la difesa in Italia e in tanti altri paesi della Nato. Il colosso italiano ha un business che è esposto per ben il 75 per cento al comparto della difesa con focus su aircraft, Mbda e elettronica per la difesa e che quindi nonm può non avere un ruolo di sicuro protagonista nel consolidamento del settore. Non solo ma secondo Equita la stessa struttura di Leonardo lascia spazio ad eventuali operazioni di M&A.
Insomma i catalizzatori non mancano e la proiezione non può che essere per una crescita ulteriore dei prezzi.
Una buona indicazione per tutti quei trader che, per le ragioni più disparate, non hanno ancora investito sulle azioni Leonardo e che ora possono farlo anche attraverso strumenti derivati come i CFD.
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