La decisione tra vendere o affittare un immobile dipende da diverse considerazioni, tra cui le esigenze del proprietario prima di tutto, la disponibilità di liquidità e l’impatto fiscale. Esaminiamo i pro e i contro di entrambe le opzioni per aiutare a prendere una decisione informata.
Quando conviene vendere l’immobile
Vendere l’immobile può essere la scelta migliore in diversi scenari. Innanzitutto, se il proprietario ha bisogno di denaro immediato, la vendita è la soluzione più conveniente. Inoltre, se l’immobile si trova in una città piccola o poco turistica, dove il mercato immobiliare non consente di affittare rapidamente l’immobile o non offre rendimenti elevati dagli affitti, la vendita potrebbe essere preferibile.
Attualmente, a parte le località turistiche di lusso, anche le destinazioni meno ambite dai turisti stanno vivendo una stagnazione nel mercato degli affitti. Potrebbe essere necessario ridurre il prezzo di mercato per trovare inquilini, e dopo aver pagato tasse, manutenzione e altre spese, si potrebbe persino andare in perdita. Pertanto, in questi casi, la scelta più saggia è vendere invece di affittare.
Inoltre, l’affitto comporta il rischio di avere inquilini morosi o periodi prolungati di mancata locazione, durante i quali si deve comunque pagare le spese condominiali. Se il proprietario vive lontano dall’immobile, dovrebbe anche considerare i costi e gli inconvenienti dei viaggi per ispezionare la proprietà, firmare contratti di locazione o supervisionare eventuali riparazioni.
In tutte queste situazioni, la soluzione più conveniente è vendere l’immobile e ottenere liquidità immediata, evitando una serie di problemi che potrebbero trasformare la proprietà in una perdita invece di un investimento.
Quando conviene affittare l’immobile
Tuttavia, ci sono anche circostanze in cui affittare potrebbe essere più vantaggioso. Ad esempio, se il proprietario desidera una rendita vitalizia e non ha bisogno di liquidità immediata, l’affitto potrebbe offrire un flusso di reddito regolare nel tempo. Inoltre, se l’immobile si trova in una zona altamente richiesta e turistica, l’affitto potrebbe generare profitti significativi e consentire di sfruttare il potenziale del mercato immobiliare locale.
Le opportunità di affitto immobiliare dipendono da diversi fattori, tra cui la posizione dell’immobile. Se l’immobile è situato in una zona altamente richiesta, come vicino a un polo universitario, a zone industriali o in mete turistiche esclusive, il suo valore aumenta di anno in anno.
Ciò consente di ottenere un canone di locazione in costante crescita. In queste circostanze, si può considerare l’opzione degli affitti brevi, che generano un maggiore rendimento e tengono l’immobile occupato per periodi di tempo più brevi. Inoltre, questa modalità permette al proprietario di variare l’importo del canone richiesto tra una locazione e l’altra.
In alcune parti d’Italia, la redditività di un immobile in affitto può raggiungere fino al 6% annuo, al quale si aggiunge la rivalutazione del valore nel tempo. Questo rendimento è significativo e difficilmente si raggiungerebbe con altre forme di investimento.
In questo contesto, l’affitto rappresenta l’opzione migliore, in quanto ripaga gli sforzi necessari per la manutenzione e la gestione dell’immobile. L’immobile stesso può diventare una fonte di reddito rilevante su cui fare affidamento.
D’altra parte, gli affitti brevi sono particolarmente vantaggiosi quando l’immobile è situato in una zona turistica molto richiesta, caratterizzata da un costante flusso di persone. Questo può verificarsi nelle grandi città, nelle località di mare o di montagna.
In tali casi, gli affitti brevi permettono di guadagnare abbastanza anche durante i periodi “scoperti” dell’anno, coprendo potenzialmente il reddito che si otterrebbe affittando la casa per l’intero anno. È noto che gli affitti brevi generano un rendimento superiore, anche se richiedono una maggiore presenza del proprietario nella gestione degli ospiti, inclusa la pulizia e i cambi di locatari.
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