Elon Musk è alla fine riuscito ad acquistare Twitter al prezzo di 44 miliardi di dollari, ed ora potrà perseguire il suo progetto di liberare il popolare social network dalla censura dei contenuti finora applicata con grande zelo.
La cosa però potrebbe non piacere a quelle imprese che acquistano spazi pubblicitari, che secondo alcuni osservatori potrebbero rivelarsi riluttanti a comprare inserzioni su Twitter se effettivamente ci sarà questa svolta verso una maggior libertà di espressione.
Un’osservazione che arriva dagli analisti all’indomani dell’acquisto da parte del patron di Tesla e SpaceX di una delle maggiori piattaforme social del momento. In realtà non vi sono ancora molti dati certi su quello che Elon Musk intende fare per rendere Twitter una piattaforma più libera.
Musk ha parlato in più occasioni di quanto sia importante dal suo punto di vista eliminare la censura dalla ‘pubblica piazza’ di Twitter, ma non ha ancora fornito dettagli in merito a cosa intende materialmente fare per raggiungere questo obiettivo. Sappiamo che vuole “migliorare e sistemare” Twitter, come lui stesso ha affermato, ma non sappiamo ancora in che modo.
Libertà di espressione sul Twitter di Elon Musk, inserzionisti preoccupati?
Prima di acquistare Twitter al prezzo di 44 miliardi di dollari, e prima ancora di comprare il 9,2% delle azioni della società, Elon Musk aveva mosso delle critiche molto dirette alla piattaforma social, accusando l’azienda di non essere sufficientemente impegnata nel garantire la libertà di parola, e ne aveva criticato anche le politiche riguardanti la moderazione dei contenuti.
Ora che Twitter diventa di proprietà di Elon Musk è chiaro che ci sarà un cambio di direzione auspicabilmente evidente in tal senso, ma per la vendita degli slot pubblicitari la svolta potrebbe persino risultare controproducente.
Sappiamo che per Twitter la vendita delle inserzioni pubblicitarie rappresenta la principale fonte di ricavi, e secondo alcuni analisti il passaggio dall’attuale sistema di censura ad un sistema in cui sia garantita la libertà di espressione potrebbe portare alla diffusione di disinformazione, di messaggi razzisti e discriminatori, e questo potrebbe spingere gli sponsor ad investire altrove.
Micheal Nathanson, analista di MoffettNathanson, ha dichiarato a tal proposito: “ci aspettiamo che gli sponsor siano meno entusiasti di investire in Twitter se Elon Musk rimuoverà la moderazione dei contenuti per promuovere la libertà di parola”.
Se questo scenario dovesse concretizzarsi effettivamente, allora vedremmo aziende che acquistano pubblicità su Twitter spostare le proprie inserzioni su altri social come Youtube, di proprietà di Alphabet, o TikTok.
Il peso di Twitter nel panorama dei social
Twitter è senza ombra di dubbio uno dei maggiori social network del momento, con i suoi oltre 200 milioni di utenti. In particolare si concentrano su Twitter le dichiarazioni di personaggi politici, il che ha reso questo social uno dei più importanti forum politici al mondo.
Anche le dichirazioni di Elon Musk arrivano molto spesso via Twitter, non ultima quella con cui criticava la stessa piattaforma per la poca libertà di espressione. Il miliardario sudafricano su Twitter ha qualcosa come 80 milioni di follower che seguono il suo account creato nel 2009.
Sempre attraverso Twitter arrivò anche un’altra importante dichiarazione di Elon Musk, quella del 2018 con cui annunciava l’intenzione di ritirare Tesla dal mercato azionario, cosa che gli ha causato una serie di problemi con le autorità di mercato.
Per quanto riguarda la vendita di spazi pubblicitari, Twitter ha registrato 4,51 miliardi di dollari di vendite nel 2021, una quota pari all’89% circa di tutte le vendite realizzate dalla società.
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