Il blocco dei bancomat e di tutti i pagamenti con carte di credito si è verificato nella mattinata di venerdì 15 aprile, ricordando a tutti i consumatori l’importanza dei contanti e il loro insostituibile ruolo come metodo di pagamento sicuro e a portata di tutti sempre e comunque.
Il malfunzionamento ha causato enormi disagi a migliaia di attività commerciali in tutto il Paese, oltre che ai consumatori. Ma cos’è accaduto esattamente? Il disservizio era dovuto alla sospensione dei pagamenti digitali attraverso il circuito Nexi in tutta Italia, il che significa che era impossibile effettuare pagamenti via POS che gestiscono PagoBancomat, Visa, VPay, Mastercard, Maestro, Jcb e UnionPay.
Blocco pagamenti con carte di credito e bancomat, quali erano le cause?
Se in un primo momento gli utenti hanno pensato ad un blocco riguardante la propria carta, è bastato poco per capire che si trattava di un fenomeno molto più esteso. La causa? Inizialmente si è pensato alla possibilità di un attacco hacker russo, anche perché la propaganda piuttosto martellante dei media mainstream non lascia molto spazio all’immaginazione.
Nexi ha subito avviato le indagini del caso per accertare la causa del blocco dei pagamenti con carte di credito e bancomat, ed è emerso che si trattava solo di un malfunzionamento derivante da problemi tecnici, la causa del quale non sarebbe stata nemmeno legata all’aumento dei volumi di traffico dovuti alle festività di Pasqua.
Il disservizio, che si è risolto nel giro di poche ore, stando a quanto dichiarato dall’Agi, è stato provocato da un guasto del fornitore Ibm, quindi nessun attacco hacker e la Russia non c’entrava nulla. C’entrava invece la grande fragilità del sistema dei pagamenti elettronici su cui tanto anche in Italia si spinge con il piano per la transizione digitale.
Per il disservizio è previsto un risarcimento? Cosa ha chiesto il Codacons
In tutto il Paese, fintanto che il funzionamento di bancomat e pos non è stato ripristinato, ci sono stati disagi e lunghe attese in coda alla cassa nei negozi, e nelle farmacie, così pure davanti agli sportelli automatici delle banche.
La soluzione di usare i contanti è apparsa ovviamente come l’unica possibile, e ovunque sono stati messi in bella mostra cartelli che avvisavano la clientela che si accettavano solo pagamenti cash.
Non solo disagi quindi, per via dell’interruzione dei pagamenti con carte di credito e bancomat, ma anche vere e proprie perdite di denaro. In molti casi i commercianti hanno dovuto rinunciare a vendere merce o servizi che stavano per essere pagati, mentre per i consumatori non poter completare l’acquisto di un determinato bene o servizio per via dell’impossibilità di pagare con carta si è tradotto spesso nel dover acquistare altrove un bene o un servizio alternativo magari ad un prezzo maggiore.
Una serie di disagi ma anche danni economici dunque, motivo per cui il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha deciso di chiedere alle banche ed ai gestori delle carte di pagamento interessate dal guasto tecnico, di prevedere un risarcimento automatico per i cittadini che sono rimasti coinvolti nel disservizio, magari sotto forma di sconti sulla gestione dei conti e dei servizi, oppure come bonus.
Per ora comunque non è previsto nulla di tutto ciò, ma un risarcimento per il disservizio è previsto per quei casi in cui esiste la possibilità di dimostrare di aver subito dei danni. In tal caso, come sottolinea il Codacons stesso, vi è la possibilità di “agire contro gli istituti di credito ai fini del risarcimento del danno morale e materiale”.
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