La trasparenza non è esattamente il punto forte di questo esecutivo, né di quello precedente a dirla tutta. Come dimenticare lo scandalo riguardante la pubblicazione dei verbali del Cts, che mise poi in evidenza come il governo di allora decise di andare in una direzione ben diversa da quella indicata dagli esperti per la gestione dell’emergenza Covid-19.

Se non altro non si tratta di un problema solo italiano visto quanto accaduto nell’ambito della divulgazione dei dati della sperimentazione dei vaccini anti-Covid-19, che stando a quanto appreso nei mesi scorsi non sarà completata prima del 2076 sulla basa di una richiesta della stessa FDA.

E per rimanere sulla scia di questa trasparenza sui generis anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza, intende dare un contributo.

Apprendiamo infatti in questi giorni che il generale Figliuolo si è opposto alla pubblicazione del contratto che è stato stipulato dal governo italiano con la casa farmaceutica Pfizer per la distribuzione in Italia nel 2022 di 600 mila trattamenti dell’antivirale Paxlovid. Questo contratto è già stato stipulato il 27 gennaio scorso ma i dettagli non sono, e probabilmente non saranno, resi noti.

Il diniego alla pubblicazione del contratto stando a quanto riportato da ImolaOggi, “segue una richiesta inoltrata dalla testata Altreconomia di fornire accesso civico alla documentazione”. La risposta però è stata negativa, ad indicare un rapporto sempre più torbido tra istituzioni e cittadini.

A tal proposito apprendiamo infatti che in una lettera firmata l’8 marzo, il commissario straordinario all’emergenza Covid, si è formalmente opposto alla divulgazione del contratto che era stato siglato il 27 gennaio tra governo italiano e Pfizer.

Nel documento firmato dal generale Figliuolo in risposta alla richiesta di Altreconomia leggiamo: “non si provvederà a fornire copia del contratto per la fornitura del farmaco antivirale Paxlovid finalizzato dalla Struttura commissariale, d’intesa con il Ministero della Salute, con la casa farmaceutica Pfizer”.

La motivazione che il generale adduce a sostegno della sua posizione è che il farmaco in questione sarebbe “oggetto di tutela brevettuale” e al suo interno siano riportate “numerose clausole che costituiscono segreti commerciali”. Sarebbe questo quindi il motivo per cui “il contratto è definito nella sua interessa confidenziale ed è soggetto a una specifica clausola di riservatezza che vincola le parti a non divulgare a terzi il contenuto dell’accordo raggiunto”.

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