Da più di un mese in Italia è entrato in vigore l’obbligo di vaccino anti-Covid-19 per tutti gli over 50. Per coloro che decidono di non sottoporsi comunque a vaccinazione è prevista una multa di 100 euro.
Secondo quanto reso noto dal ministero della Salute, è ora tutto pronto per far partire l’iter che porterà i non vaccinati al pagamento della multa. In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm del 4 marzo, infatti, il ministero ha inviato all’Agenzia delle Entrate, al ritmo di circa 100mila al giorno, i codici fiscali di tutti gli ultrecinquantenni al momento sprovvisti di copertura vaccinale.
Le segnalazioni già arrivate sono più di 600mila. Ora l’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare degli ulteriori controlli prima di procedere con l’invio effettivo delle multe. Sono in molti a chiedersi cosa accadrà se qualcuno dovesse decidere di non pagare queste sanzioni.
Vediamo quindi di capire meglio quali sono le conseguenze per chi decide di non pagare la multa e come fare per ritardarne il pagamento.
In arrivo le multe per i non vaccinati: quali sono le conseguenze per chi non paga?
A partire dal 1° febbraio, tutti gli over 50 sprovvisti di vaccinazione anti-Covid-19, non solo non possono prendere parte a numerose attività poiché sprovvisti di super green pass, ma per loro scatta anche una multa di 100 euro.
Ad occuparsi della gestione e della riscossione delle multe è ovviamente l’Agenzia delle Entrate che, come affermato precedentemente, in questi giorni sta ricevendo i nominativi di tutti coloro che hanno più di 50 anni che dovranno pagare la multa.
Dall’istituto fano sapere che verrà inviata prima una notifica di avvio del procedimento e in seguito si riceverà un avviso di pagamento. Dal momento in cui si riceve quest’ultimo, si hanno 60 giorni di tempo per pagare, quindi 2 mesi.
Una volta scaduti questi 60 giorni poi scatteranno interessi e more per ogni giorno di ritardo registrato. Ma cosa succede se si decide di non pagare comunque la multa? Se il destinatario della multa si ostinerà comunque a non pagare, dopo un po’ di tempo questa passerà al reparto di recuparo crediti, il quale invierà subito un sollecito di pagamento.
In questo avviso verrà indicato poi l’importo complessivo della multa, inclusa l’eventuale applicazione di interessi e more. Anche in questo caso si avranno 60 giorni a disposizione per il pagamento della multa. Una volta trascorsi anche questi altri due mesi, le conseguenze diventeranno più gravi.
La prima misura che verrà applicata sarà il fermo amministrativo sull’auto, che verrà quindi vietata alla circolazione fino a quando non si deciderà di pagare la multa. Inoltre, oltre al fermo dell’auto, ci sarà la possibilità di recuperare forzatamente il credito tramite pignoramento, che in genere riguarda lo stipendio o la pensione.
Esiste tuttavia un modo per ritardare il pagamento della multa di qualche mese senza incorrere in sanzioni di alcun tipo. Vediamo di cosa si tratta.
E’ possibile ritardare il pagamento della multa di qualche mese?
Come già affermato, il ministero della Salute ha iniziato da qualche giorno ad inviare i codici fiscali dei cittadini italiani over 50 che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino anti-Covid-19. Tuttavia dal momento della ricezione, l’Agenzia delle Entrate dovrà comunque effettuare diversi controlli ed accertamenti prima di procedere alla notifica.
Quindi non è da escludere del tutto che non si verifichi qualche nuovo intoppo che faccia ritardare ulteriormente tutta la procedura. In ogni caso, esiste un metodo per ritardare di qualche mese il pagamento della sanzione.
E’ possibile, infatti, fare opposizione per posticipare il pagamento anche di 260 giorni, vale a dire di ben 8 mesi. Questo è possibile perché il soggetto ultracinquantenne che ha deciso di non vaccinarsi verrà avvisato tramite comunicazione dell’avvio del procedimento, prima di ricevere il primo avviso di pagamento.
Una volta ricevuto l’avviso, poi, il cittadino può o pagare direttamente, oppure ricorrere all’istituto del contraddittorio. Avrà infatti 10 giorni di tempo per inviare all’Asl di competenza le ragioni che lo hanno spinto a non vaccinarsi e per comunicare all’Agenzia delle Entrate di aver avviato il contraddittorio.
A quel punto l’Asl avrà a disposizione altri 10 giorni per comunicare all’Agenzia delle Entrate se ha accolto o meno le motivazioni, e quindi potrà chiedere l’annullamento della multa oppure di continuare l’iter. In quest’ultimo caso, l’Agenzia delle Entrate invierà un avviso di addebito e qui si potrà decidere di posticipare ulteriormente il pagamento facendo ricorso al giudice di pace, chiedendo quindi la sospensione dell’avviso ricevuto.
Bisogna però tenere presente che in caso di condanna, si dovrà pagare sia la multa che le spese di giudizio. Quindi è vero che esiste la possibilità di rimandare il pagamento di circa 8 mesi, ma in caso di sconfitta si rischia di pagare una somma di gran lunga superiore ai 100 euro iniziali. Ciò rende il rinvio del pagamento molto rischioso e poco conveniente se non si hanno delle motivazioni valide da presentare.
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