Le sanzioni commerciali imposte alla Russia in risposta al suo intervento armato in Ucraina hanno spinto Mosca a rivolgersi ancor più ad est per i suoi scambi commerciali. D’altra parte i partner commerciali non mancano considerato che vi si trovano Cina e India, che oltre ad essere due grandi potenze sono i due Paesi più popolosi del mondo.
La decisione degli Usa di imporre sanzioni dirette come quella di vietare l’importazione di greggio, gas e risorse energetiche, mentre fino ad ora le sanzioni economiche erano arrivate, secondo quanto conferma anche Il Sole 24 Ore “attraverso scelte autonome dei protagonisti del settore e dei mercati” non fa che spingere Mosca con ancor maggiore convinzione verso gli scambi con Pechino.
Ma i rapporti commerciali tra la Russia e la Cina in particolare avevano già visto una forte crescita anche prima della guerra in Ucraina. Infatti il commercio tra i due Paesi nei primi due mesi del 2022 risulta già in aumento del +38,5% su base annua, stando alle statistiche che sono state pubblicate lunedì dall’amministrazione doganale cinese.
Nei due mesi di gennaio e febbraio il fatturato commerciale tra i due Paesi ha infatti raggiunto i 26,53 miliardi di dollari, il che non può che imporre una riflessione su quali possano essere i reali effetti di queste sanzioni sull’economia russa e, di conseguenza, sulla determinazione di Mosca a portare avanti i propri obiettivi in Ucraina.
Esportazioni russe in Cina in aumento del 35,8% in due mesi
Nei primi due mesi dell’anno le esportazioni russe in Cina sono cresciute del +35,8% a 13,8 miliardi di dollari. Nello stesso periodo la Russia ha importato beni e servizi cinesi per un valore di 12,6 miliardi di dollari, con una crescita annua del +41,5%.
Nel corso del 2021 il commercio tra Russia e Cina ha raggiunto il picco record di oltre 148,8 miliardi di dollari, con un aumento del +35,8% rispetto all’anno precedente, quando invece era addiruttura diminuito del -2,9% a causa della pandemia di Covid-19.
Complessivamente l’economia cinese ha registrato un avanzo comerciale per 59,77 miliardi di dollari nei soli primi due mesi del 2022, per una crescita del +16,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Nonostante i fattori esterni sempre più complessi e imprevedibili, la situazione del commercio estero cinese è ancora stabile. Ciò è dovuto principalmente alla flessibilità dell’economica cinese” ha spiegato il funzionaro della Dogana cinese Li Kuiwen nel commentare i dati appena rilasciati “in generale, a lungo termine, il trend positivo rimane invariato”.
Ma come dicevamo, ad est non c’è solo la Cina, infatti nel frattempo Mosca ha anche stretto un accordo chiave con il Pakistan per la vendita di gas e grano, quelle materie prime di cui, a quanto pare, l’Europa ritiene di poter fare a meno.
Nel periodo gennaio-febbraio 2022 il saldo positivo della Russia ha raggiunto 1,9 miliardi di dollari, con un aumento del +26,3% annuo.
Per Xi Jinping il fatturato commerciale tra Russia e Cina raggiungerà presto i 250 miliardi di dollari
Visti i risultati positivi conseguiti nel 2021, il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping prevede che il fatturato commerciale tra Russia e Cina potrebbe presto raggiungere i 250 miliardi di dollari.
Secondo alcuni esperti infatti questa soglia potrebbe essere raggiunta già nel 2026. Una delle principali aree che contribuiscono alla crescita del commercio tra questi due Paesi, secondo gli analisti, sono le esportazioni russe di petrolio e gas, metalli non ferrosi e prodotti agricoli.
Nel mese di febbraio infatti la Cina ha revocato tutte le restrizioni sulle importazioni di grano dalla Russia, ed ora è libera di acquistare grano da qualsiasi regione russa.
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