In questi giorni si parla molto del sistema di pagamenti Swift in relazione a quanto sta accadendo in Ucraina, e viene ventilata da più fronti l’ipotesi di tagliar fuori la Russia. Questo produrrebbe tutta una serie di conseguenze che non colpirebbero solo Mosca, ma raggiungerebbero anche i Paesi dell’Ue con effetti prima di tutto sulle forniture di gas.
Ma cos’è esattamente lo Swift, e perché se la Russia venisse tagliata fuori da questo sistema di pagamenti potrebbero esserci conseguenze importanti anche sui Paesi europei?
Cos’è lo Swift e come funziona
Per capire cosa potrebbe comportare per la Russia e per i Paesi europei la decisione di tagliare fuori Mosca dallo Swift partiamo dal significato dell’acronimo. Swift sta per Society for Worldwide Interbank Financial Teleccommunication, ed è il principale sistema globale di messaggistica usato dalle banche di tutto il mondo per effettuare transazioni monetarie.
La sede di Swift è in Belgio, il che significa che risponde al diritto dell’Unione Europea. Prima della nascita di Swift gli ordini di pagamento e di trasferimento internazionale di somme di denaro venivano effettuati attraverso un altro sistema che si chiamava Telex.
Ad oggi sono circa 11 mila le istituzioni finanziare di oltre 200 Paesi ad affidarsi a Swift per i propri scambi commerciali, per un totale di circa 24 milioni di messaggi in un anno.
Quindi a cosa serve esattamente Swift e perché è importante poter utilizzare questo servizio? Attraverso Swift viene identificato ogni ente finanziario cui viene assegnato un codice da 8 a 11 cifre, ed in questo modo viene garantita la sicurezza della transazione. Infatti i singoli istituti, grazie a questo sistema di codici, possono impartire ordini di pagamento in tutta sicurezza.
In pratica questo sistema permette di fatto di trasmettere informazioni e garanzie in modo assolutamente sicuro, senza il trasferimento fisico di valuta.
Cosa succede se la Russia viene tagliata fuori dal circuito internazionale dei pagamenti Swift
Abbiamo visto a grandi linee a cosa serve e come funziona lo Swift, ora cerchiamo di capire cosa succede se non è possibile fare affidamente su questo sistema per gli scambi commerciali.
Se un Paese viene tagliato fuori dal sistema Swift, e di conseguenza non può accedervi per i propri scambi commerciali, non può ottenere la validazione degli operatori e la transazione risulta nulla. In altre parole i bonifici internazionali, senza Swift, potrebbero essere rifiutati dal ricevente.
Questo è quello che accadrebbe quindi alla Russia qualora si decidesse effettivamente di tagliarla fuori dal sistema Swift. A premere perché si vada in questa direzione sono soprattutto Belgio, Lussemburgo, Spagna e Francia.
Più caute si sono mostrate invece Germania e Stati Uniti, che hanno chiesto ai partner internazionali di prendere in considerazione anche le possibili ripercussioni di questa drastica decisione.
Si avrebbero infatti ricadute anche sul nostro sistema finanziario, e non sono da sottovalutare. Fino ad oggi l’unico Paese ad essere stato tagliato fuori dal sistema Swift è stato l’Iran nel 2012.
Ma quali sarebbero le conseguenze per l’Italia nell’eventualità in cui si decida di tagliare fuori dallo Swift la Russia? Il ministero del Tesoro minimizza spiegando che le conseguenze sarebbero limitate in quanto nel frattempo gli operatori finanziari hanno avuto il tempo di organizzarsi per trovare alternative valide affinché sia comunque possibile effettuare gli scambi commerciali necessari.
Le banche europee infatti possono contare su una rete globale di interscambio che non sarà compromessa dall’esclusione della Russia dallo Swift. Tuttavia ciò complicherebbe gli scambi commerciali con Mosca, e non si può escludere che vi siano delle ripercussioni in primis sulle forniture di gas.
Sia il governo italiano, che i governi di Austria e Germania, si sono mostrati preoccupati da questo scenario, ritenendo appunto che se non potrà servirsi del sistema Swift per facilitare gli scambi la Russia potrebbe decidere di ridurre oppure azzerare le forniture di gas.
È pur vero che esistono delle alternative allo Swift, e quindi altri modi per saldare quanto dovuto per le preziose forniture di gas dalla Russia, ma sono più complicati e al tempo stesso più costosi. Ricorrere alle alternative potrebbe produrre l’effetto di rafforzarle, e questo andrebbe a svantaggio dello stesso sistema Swift.
I Paesi europei più scettici rispetto all’ipotesi di tagliar fuori la Russia dallo Swift ritengono inoltre che Usa e Regno Unito, che ospitano i due centri finanziari più potenti al mondo (Wall Street e City of London) potrebbero ricorrere ad altri mezzi per colpire le banche russe.
Cosa può fare la Russia se viene tagliata fuori dallo Swift
Tra l’altro la Russia può già contare su alternative valide come ad esempio Spfs, acronimo che sta per System for Transfer of Financial Messages. Attraverso questo sistema alternativo allo Swift la Russia ha intermediato circa 13 milioni di messaggi tra gli oltre 400 aderenti.
Esistono poi anche altri sistemi per regolare i pagamenti per gli scambi commerciali tra Paesi di tutto il mondo, anche se questi possono risultare meno sicuri e più costosi.
La banca centrale russa ha lanciato nel 2017 il sistema di pagamenti Mir, mentre la banca popolare cinese, per le transazioni in yuan, ha lanciato nel 2015 il Cross-Border Interbank Payment System.
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