Ora che la pandemia sta giungendo al termine si può effettuare un rapido bilancio di ciò che il mondo è riuscito a tranne di positivo da questi 2 anni di continua lotta al Covid.
Sebbene la battaglia principale sia stata combattuta sul fronte sanitario, le case farmaceutiche non sono le uniche ad averne tratto enormi profitti. La pandemia ha infatti accelerato di circa 5-10 la digitalizzazione della società e delle aziende italiane, permettendo quindi una crescita significativa della domanda e della retribuzione di figure tecniche specializzate in ambito tecnologico.
A dimostrarlo è uno studio intitolato “Tech cities 2022” di Experis, parte del gruppo Manpower. A causa dell’aumento del lavoro via remoto e dell’incredibile mole di acquisti online durante questi 2 anni di pandemia, è stato necessario condensare nel minor tempo possibile dei processi che normalmente avrebbero richiesto molto più tempo.
Si tratta di un risvolto positivo perché la digitalizzazione, aziendale ma non solo, è una delle missioni principali del Pnrr. Lo studio condotto ha stimato che nel primo trimestre del 2022 saranno richiesti fino al 36% in più di professionisti italiani.
Tra quelle più ricercate e con le retribuzioni maggiori vi sono proprio le figure emerse alla luce della rapida evoluzione subita dal mercato in questi anni. Si va quindi da tecnici cloud ed esperti in cyber sicurezza, a specialisti in ambito data e sviluppatori java, passando anche per full stack developer (ossia programmatori) e devops engineer (ossia sviluppatori di software).
Il progresso tecnologico ovviamente ha riguardato anche moltissime città italiane. Probabilmente il caso principale è quello di Milano, che rappresenta il 42% delle nuove offerte lavorative, seguito poi da Roma (25%) e, con un maggior distacco, da:
- Torino, 10%;
- Napoli, 8%;
- Bologna, 7%;
- Padova, 5%;
- Bari, 3%.
Anche se si osservano le retribuzioni più alte, ancora una volta Milano è in testa. Il resto della classifica poi mostra, in ordine:
- Torino;
- Roma;
- Padova;
- Bologna.
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