Una situazione allarmante quella in cui si vengono a trovare imprese e famiglie italiane nel 2022, con una vera e propria stangata in arrivo per via dei forti aumenti sulle bollette di energia elettrica e gas.

Ne ha parlato anche l’Ansa proprio in questi giorni evidenziando una situazione che invece di migliorare sembra andare verso un progressivo peggioramento, e a poco e nulla valgono gli interventi che il governo di Mario Draghi ha deciso di mettere in campo.

“Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,6 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)” comunica l’Arera in audizione al Senato.

Dall’Autorità Regolatrice per l’Ambiente le Reti e l’Energia viene anche specificato nella stessa occasione che “l’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia nel 2021” del +500% per il gas e del +400% per l’energia elettrica nel periodo gennaio-dicembre 2021, si è riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021.

Ulteriori dettagli su un quadro peraltro piuttosto chiaro e sul quale molto è stato detto e troppo poco è stato fatto. Non dimentichiamo infatti che l’aumento del costo dell’energia si ripercuote sul prezzo finale di molti prodotti, soprattutto generi alimentari di largo consumo, con pesanti rincari che rischiano di incidere pesantemente sui consumi delle famiglie, determinando un calo della produzione delle imprese.

Dall’Arera spiegano, stando a quanto riportato dall’Ansa, che “la forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire elementi previsivi affidabili”.

Viene altresì specificato che “permane tuttavia una situazione di significativa volatilità delle quotazioni future per l’anno in corso, che, dopo una discesa nei primi giorni dell’anno intorno ai 65 euro per megawattora per il gas naturale, e a 170 euro per megawattora per l’energia elettrica (valori medi anno 2022), si sono rapidamente riposizionati negli ultimi giorni intorno agli 80 €/MWh per il gas naturale e i 200 €/MWh per l’energia elettrica”.

L’Autorità spiega ancora che “spingendosi ancora oltre (con il caveat della crescente imprecisione) le quotazioni attuali del gas naturale per il 2023 e 2024 vedono rispettivamente una discesa a valori intorno a 55 €/MWh nel 2023 e 39€/MWh nel 2024”.

“Analogamente” spiega ancora l’Arera “per l’energia elettrica è previsto un rientro verso i 150 €/MWh nel 2023 e i 113 €/MWh nel 2024”, ma gli esperti dell’autorithy sottolineano che anche queste quotazioni “che permangono superiori alle medie storiche dei prezzi, presentano, tuttavia, una relativamente elevata volatilità, con variazioni che tendono a riflettere le variazioni delle quotazioni dei prodotti di più breve periodo”.

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