A partire dal primo febbraio in Danimarca il Covid non sarà più catalogato come una malattia socialmente critica.
A dare la notizia è stato il ministro della Salute, Magnus Heunicke, con l’ufficialità arrivata poco dopo dal primo ministro Mette Frederiksen. “Stasera possiamo iniziare a rilassarci e a ritrovare il sorriso perché oggi è una giornata storica, una pietra miliare”, ha affermato Mette Frederiksen.
“Siamo qui con una notizia incredibilmente buona: ora possiamo rimuovere le ultime restrizioni da Coronavirus in Danimarca“. Si tratta di una notizia importantissima visto che la Danimarca, seguendo l’esempio del Regno Unito guidato da Boris Johnson, sarà il primo Paese in Europa ad abolire quasi completamente le misure restrittive adottate per il contenimento del Covid-19.
Heunicke, declassando il Covid ad una malattia non più socialmente critica, ha permesso di far decadere i presupposti legislativi che giustificavano le misure restrittive in vigore, un po’ come se in Italia si decidesse di eliminare l’attuale stato di emergenza.
La decisione di Copenhagen arriva proprio in questi giorni nonostante gli ultimi dati forniti sulla diffusione della nuova variante Omicron. La Danimarca infatti rappresenta il Paese europeo con la più alta incidenza di casi Covid al momento, ma il governo, forte del fatto che la nuova variante è meno virulenta e letale delle precedenti, ha deciso di abolire le restrizioni.
La decisione è accompagnata anche dai nuovi dati in arrivo dal Paese, che testimoniano come il numero dei ricoveri sia perfettamente sotto controllo nonostante l’elevato numero di positivi.
E l’Italia quando seguirà l’esempio della Danimarca?
Oltre ad essere il primo Paese europeo per incidenza di casi Covid, la Danimarca è anche il Paese in cui si riscontra la più alta percentuale di casi dovuti alla variante Omicron.
La percentuale di casi legati a questa variante, infatti, è maggiore rispeto a quella registrata in Norvegia e nel Regno Unito, ossia i due Paesi in cui la variante Omicron è maggiormente diffusa. Occorre però sottolineare che in molti Paesi europei, inclusa l’Italia, non esiste un livello di analisi del virus paragonabile a quello danese.
Resta comunque il fatto che mentre da noi è appena entrato in vigore un nuovo pacchetto di misure restrittive, grazie al quale non si può nemmeno entrare dal tabaccaio senza green pass, la Danimarca ha invece deciso a partire dal primo febbraio di trattare il Covid-19 come una comune malattia, eliminando quindi qualsiasi regola riguardante le mascherine o le chiusure.
Un altro dato importante riguardante il nostro Paese è quello offerto dal report di Gimbe, che evidenzia come il numero dei casi di positività sia in netto calo, segno che il picco è stato già toccato nei giorni scorsi. Sono in calo anche i ricoveri giornalieri, sebbene in alcune Regioni la pressione ospedaliera resta abbastanza alta e superiore alla soglia di guardia.
Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato che lo stato di emergenza in Italia non verrà prolungato oltre il 31 marzo, dato confermato successivamente dal medico Matteo Bassetti, ma questo è ancora tutto da vedere.
Al momento l’unico cambiamento quasi certo è quello che riguarda una leggera modifica nel sistema dei colori delle regioni, in cui vengono eliminate tutte le zone ad eccezione di quella rossa. Ciò in realtà non dovrebbe comportare grandi cambiamenti dato che, dopo tutte le misure introdotte a livello nazionale, le differenze tra zona gialla e arancione sono praticamente impercettibili. Quindi un vero e proprio programma di allentamento delle misure in Italia non sembra essere poi così vicino.
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