Israele sarà il primo Paese al mondo a dare il via alla somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid-19. La notizia era già stata diffusa da tempo, ma ora il primo ministro Naftali Bennet ha sciolto ogni dubbio.
Bennet, al termine di una lunga riunione con il suo staff, ha annunciato: “i cittadini di Israele sono stati i primi al mondo a ricevere la terza dose di vaccino. Continuiamo ad aprire la strada anche con la quarta”. Il ministro della Salute ha poi spiegato che almeno in questa prima fase potranno ricevere la quarta dose, a distanza di almeno 4 mesi dalla terza, tutti i cittadini israeliani di età superiore ai 60 anni, gli immunodepressi e naturalmente anche il personale medico.
Dopo aver raggiunto il picco di 10.000 casi Covid-19 al giorno intorno alla metà di settmebre, la curva epidemiologica in Israele è migliorata notevolmente nelle ultime settimane, ma ora a preoccupare è la variante Omicron, che da qualche settimana ha provocato un nuovo aumento dei contagi.
Quarta dose, l’Italia adotterà la stessa strategia di Israele?
Fin dall’inizio di questa campagna vaccinale mondiale senza precedenti nella storia recente, tutte le decisioni prese dal governo israeliano sono poi state replicate anche dai Paesi occidentali. Infatti così è stato con la terza dose: in Israele la somministrazione è iniziata a luglio, mentre in Italia è partita a settembre di quest’anno.
Tutto ciò fa quindi pensare che anche questa volta l’Italia seguirà la strada tracciata da Bennet per quanto riguarda la somministrazione della quarta dose. Infatti lo scorso maggio l’Unione europea ha stretto un accordo con Pfizer per l’acquisto di oltre 1,8 miliardi di dosi per il biennio 2022-2023.
Inoltre il Governo italiano ha già stanziato fondi per l’acquisto di vaccini sufficienti per una terza e quarta dose. Un’ulteriore conferma arriva da alcuni esperti italiani che recentemente hanno spiegato che nel nostro Paese sarà necessario fare una quarta dose del vaccino anti-Covid-19 già a partire dal 2022, con l’elevata probabilità di una quinta dose dopo sei mesi, soprattutto adesso che la variante Omicron si sta diffondendo nel Paese facendo aumentare di parecchio il nuero dei contagi.
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