Rispetto alla bozza del nuovo decreto, il testo definitivo approvato ieri in Consiglio dei Ministri presenta alcune differenze, ma in sostanza conferma l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori, tanto per quelli del pubblico quanto per quelli del privato.
Un obbligo, quello del Green Pass per lavorare, che interesserà a partire dal 15 ottobre circa 24 milioni di cittadini. Tra questi coloro che sono vaccinati, o che decideranno di esserlo entro tale scadenza, potranno continuare a lavorare, gli altri se vorranno lavorare potranno farlo solo a pagamento in quanto i tamponi non sono gratis a differenza del vaccino.
D’altra parte l’esecutivo è stato molto chiaro: il Green Pass non è un sistema di sanità pubblica, ma serve per incentivare i cittadini ad accettare il vaccino anti Covid-19. Se i tamponi fossero gratis rappresenterebbero un’alternativa troppo ‘facile’ per chi non vuole vaccinarsi, motivo per cui devono restare a pagamento.
Green Pass per tutti i lavoratori cosa cambia nel testo definitivo
Nella bozza del decreto con cui si estende l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori era prevista la possibilità di sospendere sin dalla prima effrazione il lavoratore del settore privato che si presentasse sul luogo di lavoro sprovvisto di Green Pass, mentre per i lavoratori del pubblico la sospensione scattava solo dalla quinta effrazione.
Una distinzione tra lavoratori del privato e del pubblico che sparisce nella versione definitiva del testo del decreto, ma in realtà sparisce anche la sospensione stessa.
Niente sospensione quindi per il lavoratore senza Green Pass, che invece sarà considerato “assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato e, comunque, non oltre il 2021, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”.
La prima novità che troviamo nel testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri è quindi che non è più prevista la sospensione del lavoratore, ma si parla di assenza dal lavoro ingiustificata. In questo modo viene eliminata ogni differenza di trattamento tra dipendenti pubblici e privati.
Cosa succede quindi ai dipendenti che risultano assenti ingiustificati in quanto non in possesso del Pass verde? Sin dal primo giorno di assenza “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento” si legge nel decreto già bollinato e firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Le altre novità nel testo definitivo sul Green Pass
Tra le altre novità contenute nel nuovo decreto anche la validità di un anno per i positivi al Covid-19 dopo una o due dosi di vaccino. Per i cittadini che sono risultati positivi al Covid “oltre il 14esimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, nonché a seguito del prescritto ciclo, la certificazione verde ha validità di dodici mesi a decorrere dall’avvenuta guarigione”.
Il nuovo decreto stabilisce inoltre l’obbligo di Green Pass per i magistrati ma esclude legali e testimoni. A partire dal 15 ottobre 2021 fino alla fine dello stato di emergenza che è fissata al 31 dicembre 2021 (con la possibilità di ulteriore rinnovo fino al 31 gennaio 2022), saranno obbligati ad avere il green Pass per svolgere la propria professione i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, nonché i componenti delle commissioni tributarie.
Sono invece esenti dall’obbligo gli uffici giudiziari, compresi “gli avvocati e gli altri difensori, i consulenti, i periti, i testimoni e le parti del processo”.
Tamponi calmierati e sanzioni per le farmacie che non si adeguano
Nel testo definitivo approvato dal Cdm troviamo anche nuove disposizioni per quanto riguarda il prezzo dei tamponi. Esclusa la possibilità di assicurare tamponi gratis a tutti i non vaccinati, opzione riservata invece solo a coloro che non possono vaccinarsi, l’esecutivo di Mario Draghi ha deciso di campierare il prezzo dei tamponi.
Le farmacie sono quindi tenute ad adeguarsi, ma non solo loro, infatti il prezzo calmierato è “assicurato anche da tutte le strutture sanitarie convenzionate, autorizzate o accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e autorizzate dalle Regioni alla somministrazione” dei tamponi rapidi e aderenti al protocollo d’intesa.
Per i tamponi gratis per chi è esentato dal vaccino il governo ha invece stanziato 105 milioni di euro. Mentre per le farmacie che non si adeguano ai prezzi imposti sui tamponi sono previste sanzioni da 1.000 a 10.000 euro e la chiusura dell’attività fino a cinque giorni.
Le imprese con fino a 15 dipendenti possono sostituire il lavoratore senza pass
Le imprese con meno di 15 dipendenti avranno la possibilità, qualora la situazione lo richiedesse, di sostituire temporaneamente il lavoratore senza Green Pass.
Nel decreto si specifica infatti che, nel caso di imprese con meno di 15 dipendenti “dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata” per mancanza di Green Pass “il datore di lavoro può sospendere il lavoratore” per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione e “comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021″.
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