Non si passerà direttamente all’obbligo del Green Pass per tutti i dipendenti del settore pubblico e di quello privato, ma a quanto pare si procederà step by step.
Il governo preferisce estendere l’obbligo in maniera graduale, infatti con il Cdm che si è svolto nella giornata di oggi arriva la decisione di arrivare fino al personale scolastico interno ed esterno, alle ditte di pulizie e delle mense scolastiche e universitarie, e alle Rsa.
Se fino ad oggi il Green Pass era obbligatorio per accedere in molti luoghi pubblici, come bar e ristoranti se al chiuso, mostre e musei, parchi tematici e a tema, palestre e piscine, cinema e teatri ed eventi dal vivo anche all’aperto come partite di calcio e concerti, ora l’obbligo si estende a diversi ambiti lavorativi.
Dovranno risultare in possesso del Green Pass infatti, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri di oggi 9 settembre, anche i circa 40 mila addetti esterni alle mense scolastiche e universitarie, ai quali si vanno ad aggiungere alcune migliaia di lavoratori delle ditte di pulizia e di manutenzione degli istituti scolastici.
Obbligo di Green Pass anche per addetti mense, pulizie e personale Rsa
In realtà se per addetti alle mense e ditte di pulizia è previsto l’obbligo del Green Pass, in base a quanto deciso dal Cdm per il personale delle Rsa si tratta invece di obbligo di vaccino come per il personale sanitario.
Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri prevede “l’obbligo del vaccino, e non del Green Pass” viene specificato in riferimento al personale, anche esterno, delle Residenze Sanitarie per Anziani. Diverso il discorso che riguarda invece i lavoratori in ambito scolastico coinvolti nel provvedimento che è stato varato nella mattinata di oggi.
A fare le dovute precisazioni è stata al termine del Cdm il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
Rinviato l’obbligo di Green Pass per gli altri settori
Sulle altre categorie di lavoratori per le quali il Green Pass avrebbe dovuto essere esteso invece, in Cdm nella maggioranza non si riesce a trovare un’intesa e slitta tutto alla prossima settimana.
Ad influire sulla decisione di rimandare ed ‘accontentarsi’ per ora di estendere l’obbligo di Green pass anche la posizione assunta dalla Lega di Salvini che continua a frenare.
Per il momento quindi non ci sarà nessun obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori occupati in quelle attività per l’ingresso alle quali oggi i clienti devono esibire il Green Pass. Slitta pertanto l’obbligo di pass verde per camerieri, cuochi, ristoratori, autisti dei trasporti pubblici, gestori dei locali e via dicendo.
Niente obbligo nemmeno per i dipendenti dei supermercati che comunque entrano a contatto con ampie porzioni di pubblico.
Si continua inoltre a valutare la possibilità di estendere l’obbligo del pass ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, e si fa ancor più lontana l’ipotesi dell’obbligo per i dipendenti del settore privato.
Il Green Pass per la sicurezza delle scuole, ecco per chi sarà obbligatorio
La narrativa continua ad essere quella che attraverso il Green Pass, e quindi attraverso la vaccinazione, sia possibile proteggere dal rischio di malattia grave e morte anche le fasce più giovani della popolazione per le quali, in realtà, il rischio è così basso che dal punto di vista statistico è da ritenersi insignificante.
Tuttavia sul tema emergenza in Italia si continua a seguire una strada che sempre più spesso appare ben poco legata alle evidenze scientifiche. Ed è per questo che si spinge sull’obbligo di Green Pass non solo per i docenti e per il personale Ata, ma anche per il personale esterno delle scuole.
Nella bozza del decreto sul Green Pass si legge infatti che “fino al 31 dicembre 2021, cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative, deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19″.
Ad occuparsi dei controlli saranno i dirigenti scolastici e, nel caso di personale esterno alle scuole, anche ai rispettivi datori di lavoro, che dovranno accertarsi che i propri dipendenti che accedono alle strutture scolastiche siano provvisti del pass.
Lorenzo Mottioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, ha dichiarato a tal proposito: “le aziende dei servizi sono pronte e favorevoli al green pass, oltre che pronte a far vaccinare gli operatori. La scuola è anche un posto di lavoro che va messo in sicurezza, ma non vogliamo che ci siano zone grigie”.
“Le aziende eroganti i servizi (e mi riferisco soprattutto alle mense)” spiega Mottioli “devono sapere a chi spettano i controlli e soprattutto ci dovranno essere senza costi aggiuntivi laddove il Green Pass è subordinato al tampone”.
“Bene che il certificato sia esteso anche al personale delle pulizie” continua il presidente di Confindustria Servizi HCFS “ma vorrei ricordare che a parte alcuni appalti ancora attivi e le sanificazioni, ormai il personale addetto alle pulizie è totalmente pubblico, composto da oltre 11 mila unità internalizzate, incomprensibilmente proprio durante la pandemia. Perciò l’apporto di ditte esterne, nonostante l’enorme necessità indotta dalla pandemia, si è molto ridotto”.
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