Dopo l’annuncio di Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, sulla possibilità di obbligo per chi lavora nel settore pubblico e chi offre servizi essenziali, ora anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha spiegato la necessità di vaccinare il più possibile e ipotizzando una forma di obbligo.
Durante un’intervista a La Stampa, infatti, Sileri ha affermato: “questa è l’ultima chiamata alle vaccinazioni. Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell’80% di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo“.
Per quanto riguarda l’eventuale obbligo, Sileri ha poi aggiunto: “vediamo nelle prossime settimane quale soglia di vaccinazione riusciremo a raggiungere, ma dai dati delle ospedalizzazioni, si potrebbe andare a toccare solo le fasce d’età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni“.
“E’ assurdo pensare di dover lasciare ancora indietro tutti quei malati che non hanno il Covid ma aspettano delle cure”. Il sottosegretario ha poi ricordato che l’obiettivo iniziale di di coprire almeno i due terzi della popolazione era stato stabilito basandosi sulle caratteristiche del ceppo originario di Wuhan, ma ora, con la variante Delta che risulta essere molto più contagiosa, la percentuale sale all’80% “e forse anche qualcosa di più”.
Sileri si è detto non convinto sull’obbligo vaccinale nelle aziende, mentre Confindustria spinge per ottenerlo. Per le attività produttive, infatti, il sottosegretario sostiene che sia più uttile un’estensione del Green Pass piuttosto che un obbligo vaccinale. Inoltre il suo utilizzo dovrebbe essere legato all’andamento dei contagi, quindi essere uno strumento flessibile per poter evitare nuove restrizioni o addirittura chiusure.
Per quanto riguarda la questione obbligatorietà, in questi giorni i sindacati si sono divisi. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, continua infatti a chiedere una strategia complessiva, sottolineando che “è responsabilità del governo e del Parlamento di rendere per legge obbligatoria la vaccinazione. Se lo fanno, noi siamo d’accordo”.
Luigi Sbarra, leader della Cisl, durante il Meeting di Rimini ha invece rotto gli indugi ed ha espressamente chiesto che “si approvi subito una legge che preveda l’obbligo alla vaccinazione per tutti i cittadini“.
Durante l’intervista è stato poi chiesto al sottosegretario Sileri se la terza dose sarà necessaria e lui ha affermato: “se vedremo un aumento dei casi tra chi si è vaccinato, perché la copertura dell’immunizzazione è scesa con il passare dei mesi, si dovrà fare una terza dose. Ma aspettiamo di leggere dati e numeri“.
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