Sono passati oltre sette mesi da quando si è iniziato a dividere l’Italia in diverse fasce di rischio con colori differenti Regione per Regione. Adesso per la totale o quasi superficie del territorio nazionale ci saranno a partire dall’inizio della prossima settimana, le stesse misure di contenimento in chiave anti-Covid.
Tutta l’Italia infatti, a partire da lunedì 17 maggio sarà in zona gialla, con la sola eccezione forse della Valle d’Aosta che potrebbe restare in zona arancione per ulteriori 7 giorni dopodiché si presume che i dati permetteranno il passaggio in zona gialla.
Dalla piccola Regione autonoma del nord-ovest infatti chiedono di poter entrare in zona gialla anche perché, a dirla tutta, i dati del monitoraggio come sappiamo sono riferiti alla situazione di circa due settimane prima, mentre al momento la situazione si mostra in realtà ulteriormente migliorata con numeri effettivamente da zona gialla.
L’ordinanza che nelle prossime ore sarà firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, permetterà alle ultime Regioni in zona arancione, Sicilia e Sardegna, di accedere alla zona gialla e di procedere quindi con il conseguente allentamento delle misure restrittive conformandosi al resto del Paese.
Riaperture con il contagocce che costringono il Paese ed in particolare le attività che operano nella ristorazione, ad una ripartenza fin troppo lenta.
Il governo guidato da Mario Draghi infatti preferisce procedere con estrema cautela, il che appare del tutto incomprensibile visto che un anno fa, quando del virus si sapeva molto poco e non vi erano vaccini, a quest’ora era tutto aperto. Senza peraltro andare poi incontro a nessun preoccupante picco né di contagi né tantomeno di decessi, il che era prevedibile visto l’arrivo della bella stagione.
Il calendario delle riaperture: tutte le date del piano del Governo Draghi
Si procederà per gradi, o meglio si ripartirà con estrema e quanto mai immotivata lentezza, nel riaprire il Paese. E mentre le attività commerciali fremono per poter tornare a lavorare a pieno regime, cosa che in realtà non potranno fare neppure nella tanto agognata zona bianca, il governo tira per le lunghe persino una misura senza alcuna base scientifica come il coprifuoco.
Ma vediamo quali sono le date per le varie riaperture, a cominciare proprio dalla giornata di domani, sabato 15 maggio.
- 15 maggio: domani 15 maggio riaprono le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari. Un piccolo passo avanti assolutamente indispensabile se si vuole evitare di bruciare completamente anche l’intero settore del turismo estivo. Quanto alle regole per i turisti dall’estero, per chi arriva in Italia da un Paese dell’Ue non ci sarà nessun obbligo di quarantena, ma ci vorrà un tampone (con esito negativo) 48 ore prima della partenza e un tampone all’arrivo in Italia.
- 17 maggio: a partire da lunedì si apre il tavolo di trattativa tra Governo, Regioni e associazioni di categoria per stabilire un calendario più preciso per le riaperture. Si valutano soprattutto le date per ridurre il coprifuoco, aprire i centri commerciali nei fine settimana, le piscine al chiuso, le consumazioni al bancone del bar, i parchi a tema, i banchettri per i matrimoni.
- 18-21 maggio: Tra il 18 e il 21 del mese si terrà il Cdm che dovrà mettere a punto il calendario per poi entrare in vigore a partire dalla settimana successiva. Per stabilire la fascia di rischio di ciascuna Regione si terrà conto di parametri diversi, mettendo da parte l’Rt sui contagi e tenendo conto invece del tasso di occupazione degli ospedali, anche detto Rt ospedaliero.
- 24 maggio: la data per far slittare il coprifuoco di un’ora è già stata fissata, ed è quella del 24 maggio. Per quanto non vi siano evidenze scientifiche a sostegno della presunta efficacia della misura del coprifuoco, il governo guidato da Mario Draghi non intende rimuoverla come vorrebbero invece i partiti di centro destra, nonché la stragrande maggioranza dei cittadini italiani a cominciare dai ristoratori.
- 1 giugno: per il 1° giugno è fissata la riapertura dei ristoranti anche al chiuso ma solo dalle 5 alle 18. Il servizio ai tavoli che si trovano all’esterno invece potrà proseguire anche dopo le 18 e fino alle 23.
- 15 giugno: dovrebbe essere a partire dal 15 giugno che il governo darà il via libera ai banchetti per i matrimoni. Il protocollo è già stato messo a punto e attende l’approvazione del Cts. Tra le regole da rispettare essere in possesso del pass verde, e mascherina obbligatoria per tutta la durata dell’evento. Tra l’altro è sempre alla data del 15 giugno che dovrebbe entrare in vigore il pass verde europeo che permette ai cittadini dell’Ue che ne sono in possesso, di spostarsi liberamente tra i vari Paesi.
- 1° luglio: per la riapertura di fiere e convegni si dovrà attendere il mese di luglio. Al 1° del mese è fissata la riapertura anche dei parchi tematici, che però potrebbero ottenere un’anticipazione.
- 31 luglio: al 31 luglio è fissata la scadenza del decreto Covid entrato in vigore il 26 aprile. Alla stessa data abbiamo anche l’ennesima scadenza dello stato di emergenza. A conti fatti mancano le date per le aperture di discoteche, sale da ballo e sale da gioco, e naturalmente della possibilità di dire addio alla mascherina, o a norme come il distanziamento sociale o il divieto di assembramento non si fa neppure un vago cenno.
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