È di questi giorni la notizia dell’avvio della distribuzione di 30 mila saturimetri destinati a distribuzione gratuita nelle farmacie di tutta Italia, ma a cosa serve questo dispositivo e chi può richiederlo? Vediamo subito di cosa si tratta e perché è così importante nell’ambito dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Il saturimetro di fatto serve per misurare il livello di ossigenazione del sangue, e quindi finisce per ricoprire un ruolo molto importante nel momento in cui può permettere di evitare le complicanze gravi derivanti dal Covid-19. La funzione del saturimetro quindi è quella di valutare la quantità di ossigeno legata all’emoglobina nel sangue, ed ora in molte farmacie italiane è partita la distribuzione gratuita.

Parte la distribuzione dei saturimetri gratis

È stata avviata proprio in questi giorni la distribuzione dei primi 30 mila saturimetri nelle farmacie italiane, dove verranno consegnati a titolo gratuito ad alcune specifiche categorie di cittadini.

Quindi chi è che potrà ricevere il saturimetro gratis in farmacia? I saturimetri verranno consegnati a pazienti affetti da patologie respiratorie o a quei nuclei familiari in cui è presente almeno un soggetto con problemi resporatori.

I primi 30 mila saturimetri che verranno consegnati gratuitamente dalle farmacie italiane agli utenti cui sono destinati, sono messi a disposizione dalla Società Italiana di Pneumologia (Sip). Grazie alla collaborazione di Federfarma le consegne dovrebbero essere ultimate nel giro di 1-2 mesi, almeno queste sono le previsioni, e dovrebbero essere messi a disposizione di pazienti che soffrono di asma e bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva). 

Come funziona il saturimetro

Usare un saturimetro in realtà è molto semplice, basta applicare una delle due estremità ad un dito, proprio come una molletta, e dopo pochi secondi indicherà sul display il risultato dell’analisi svolta, e sarà quindi possibile rilevare il livello di ossigenazione del sangue espresso in percentuale.

I valori di un paziente in condizioni normali dovrebbero oscillare tra il 98 ed il 100 per cento. I pazienti Covid invece possono presentare un livello di ossigenazione inferiore al 94% e quando ciò accade è bene contattare il proprio medico curante. 

Il presidente della Società italiana di pneumologia, nonché membro del Comitato Tecnico Scientifico, Luca Richeldi, ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio attento e costante del livello di ossigeno nel sangue, attraverso il quale è possibile evitare “l’ipossia silente, in cui l’ossigeno diminuisce nel sangue ma il paziente non se ne rende conto”.

Il saturimetro aiuta ad evitare le complicanze più gravi

Le difficoltà respiratorie subentrano facilmente come effetti del Covid-19, e dal momento che l’infezione può interessare gli alveoli polmonari, dove avviene lo scambio tra aria e sangue, il risultato può essere un abbassamento della saturazione di ossigeno nel sangue.

Per rilevare questo specifico problema ci si può servire proprio del saturimetro, che permette di intervenire adeguatamente con un certo anticipo, avvisando il paziente del peggioramento del dato già nelle prime fasi, evitando così che la situazione peggiori, il che renderebbe più difficile intervenire in maniera efficace, ed esporrebbe il paziente a maggiori rischi per la salute.

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